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Erdogan cerca aiuto in Iran per sanare la costosa ferita curda


Dopo il referendum nel Kurdistan iracheno, Ankara teme l’effetto domino. Il presidente è volato a Tehran in cerca di un fronte comune. Ma il prezzo delle sanzioni contro Erbil  è altissimo per i turchi. Che temono di perdere anche la leadership economica sulla regione.

Il valico di Ibrahim al-Khalil a Zakho in Iraq. REUTERS/Ari Jalal

Dopo il referendum nel Kurdistan iracheno, Ankara teme l’effetto domino. Il presidente è volato a Tehran in cerca di un fronte comune. Ma il prezzo delle sanzioni contro Erbil  è altissimo per i turchi. Che temono di perdere anche la leadership economica sulla regione.

Inutile nasconderlo. A pagare le conseguenze più alte della chiusura dei confini con la regione curda dell’Iraq sarà la Turchia. Più dell’Iran, più di Baghdad. La vittoria del sì al referendum curdo dello scorso 25 settembre pesa su Erdoğan come una spada sul cuore, e il Rais sta tentando il tutto per tutto per scongiurare la perdita degli introiti da capogiro che transitano quotidianamente dal valico turco-iracheno di Ibrahim Khalil.

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