Il Premier turco è discusso ma, finora, insostituibile.
Che sia candidato o meno alla presidenza della Repubblica turca e che riesca o meno a coronare il suo sogno politico, Recep Tayyip Erdoğan conta fino a un certo punto.
Di sicuro, il Premier turco, è la figura che ha creato maggiore divisione nel Paese dalla nascita della Repubblica negli anni Venti. L’ambizione era quella di passare alla Storia come il secondo Atatürk; la realtà rischia di trasformarlo nel premier autoritario più discusso e finora di successo di tutto il Medio Oriente. Perché d’Europa, ormai, si parla sempre meno al di là del Bosforo.
Dalla sua, Erdoğan mantiene il consenso popolare delle immense distese in Anatolia, degli imprenditori legati agli ambienti conservatori e di tutti gli elettori che non riescono ancora a trovare un’alternativa politica convincente.
A fronte di un leader evidentemente in difficoltà, l’opposizione non è ancora riuscita a dare vita a un programma che contrasti la ricetta, ancora vincente del premier, fatta di un atteggiamento più o meno liberale e di liberismo in economia – un binomio su cui ha costruito la sua fortuna, ma che adesso inizia a scricchiolare vistosamente.
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Il Premier turco è discusso ma, finora, insostituibile.
Che sia candidato o meno alla presidenza della Repubblica turca e che riesca o meno a coronare il suo sogno politico, Recep Tayyip Erdoğan conta fino a un certo punto.