Europa chiama Baku: nessuno risponde
Sempre più conscia della propria insicurezza in materia di approvvigionamento energetico, l'Unione europea da tempo ha rivolto lo sguardo al gas e al petrolio del Mar Caspio. E tra chi si affaccia sulle acque del Caspio, come fornitore immediato e soprattutto come futuro Paese di transito, l'Azerbaigian è senz'altro il tassello insostituibile del mosaico della diversificazione energetica targata Ue. Ma gli azeri non sembrano affatto convinti dalle avance di Bruxelles e, ben sapendo di essere i key player,vogliono assolutamente far pesare il dossier energia sullo scricchiolante equilibrio geopolitico del Caucaso.
Sempre più conscia della propria insicurezza in materia di approvvigionamento energetico, l’Unione europea da tempo ha rivolto lo sguardo al gas e al petrolio del Mar Caspio. E tra chi si affaccia sulle acque del Caspio, come fornitore immediato e soprattutto come futuro Paese di transito, l’Azerbaigian è senz’altro il tassello insostituibile del mosaico della diversificazione energetica targata Ue. Ma gli azeri non sembrano affatto convinti dalle avance di Bruxelles e, ben sapendo di essere i key player,vogliono assolutamente far pesare il dossier energia sullo scricchiolante equilibrio geopolitico del Caucaso.
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