Petrolio russo: scatta l’embargo dell’Unione Europea
Il 5 dicembre parte il blocco europeo all'acquisto del greggio russo e ai servizi per trasportarlo via mare. Anche la Turchia ha messo in atto un nuovo regolamento per un maggior controllo del traffico navale nello Stretto dei Dardanelli


Giornalista, scrive per eastwest, Il Sole 24 Ore, il manifesto, Vanity Fair, Aspenia e Start Magazine. Si occupa di energia e di affari nordamericani.
Il 5 dicembre parte il blocco europeo all’acquisto del greggio russo e ai servizi per trasportarlo via mare. Anche la Turchia ha messo in atto un nuovo regolamento per un maggior controllo del traffico navale nello Stretto dei Dardanelli
Tra pochi giorni, il 5 dicembre, entrerà in vigore il divieto dell’Unione europea all’acquisto di petrolio greggio russo trasportato via nave, la modalità di importazione largamente più utilizzata (nel 90% circa dei casi) nel Vecchio continente. Le sanzioni europee non si limitano all’embargo, ma proibiscono anche di fornire alla Russia tutta una serie di servizi legati alla spedizione marittima del petrolio, come le assicurazioni delle navi cisterna. Queste imbarcazioni potranno tuttavia ricevere una copertura di base, a patto che i barili trasportati siano stati comprati a un prezzo di 60 euro o inferiore. L’idea di un tetto ai prezzi, o price cap, era stata elaborata dal G7 per impedire a Mosca di ottenere grossi ricavi dalle esportazioni senza però restringere troppo la disponibilità di petrolio sui mercati; giovedì i paesi dell’Unione europea hanno trovato un accordo provvisorio su una soglia di 60 euro.
La Turchia intensifica il controllo sul traffico marittimo
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