La minoranza cattolica viene aggredita per ottenere un Sultanato indipendente
Due bombe sono esplose domenica nel sud delle Filippine, causando 20 morti e oltre 80 feriti. Il duplice attentato è avvenuto durante la messa, davanti alla cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo City. Jolo è un arcipelago di oltre 457 isole nel sud delle Filippine, abitato prevalentemente da musulmani (il 97% della popolazione).
Al momento, nessuno ha rivendicato l’azione, ma Jolo è da tempo al centro di attacchi terroristici per la presenza di militanti della fazione estremista islamica di Abu Sayyaf, che già in passato si è resa protagonista di attacchi efferati contro la popolazione.
L’attentato arriva a meno di una settimana dallo storico referendum che ha sancito la creazione della regione autonoma musulmana di Bangsamoro (nazione dei Moro), cercando di porre fine ad un conflitto tra forze separatiste islamiche e governo centrale, che dura da 50 anni e ha causato oltre 150mila morti. Sebbene molti musulmani abbiano appoggiato l’esito referendario, proprio la provincia di Sulu e Jolo ha votato contro. La nuova legge, secondo le voci contrarie, andrebbe troppo a vantaggio del Milf (Moro Islamic Liberation Front), l’organizzazione militare musulmana che per anni ha combattuto nel Mindanao contro le forze di sicurezza di Manila e con cui il governo ha raggiunto un accordo, escludendo dai benefici dell’autonomia altri gruppi etnici e religiosi. Intanto le forze più radicali, contrarie all’accordo, spingono, con la violenza delle bombe, verso la creazione di un sultanato indipendente.
@GiuScognamiglio