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A Parigi AKAA ridisegna la mappa del mercato dell’arte africana


Si è aperta ieri a Parigi “Also Known As Africa”, iniziativa che conferma il crescente interesse dei collezionisti per l’arte contemporanea africana. La fiera punta su gallerie che presentano autori emergenti o pratiche sperimentali. E gli italiani lasciano il segno

Banele Khoza, “Trying to impress” 2017, acrylic on canvas, 122 x 92 cm. Courtesy SMITH gallery & AKAA 2018.

Si è aperta ieri a Parigi “Also Known As Africa”, iniziativa che conferma il crescente interesse dei collezionisti per l’arte contemporanea africana. La fiera punta su gallerie che presentano autori emergenti o pratiche sperimentali. E gli italiani lasciano il segno

Parigi – A pochi passi da Place de la République, si è aperto venerdì la terza edizione di AKAA, acronimo di Also Known As Africafiera dell’arte e del design di Parigi, che espone l’opera degli artisti provenienti dall’Africa e dei figli della diaspora. E che, come sempre, si espande al di là della scena contemporanea africana abbracciando il cosiddetto Global South – come spiega la direttrice Victoria Mann – e cioè quel vasto territorio di artisti che dal fascino irresistibile delle terre e culture africane si sono fatti ispirare. La sede resta un luogo emblematico dell’architettura parigina, che seduce i collezionisti: l’archeologia industriale dell’ottocentesco mercato del Carreau du Temple.

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