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L’ambigua partita in solitario di Macron in Libia


Dopo la tregua firmata dalle milizie, la pace è appesa a un filo in Libia. Ma Macron va avanti, opponendosi al rinvio delle elezioni. Parigi punta sul Maresciallo Haftar per indebolire il premier Sarraj (e l’Italia). E aiutare così Total a scavalcare Eni nella corsa per il petrolio libico

Khalifa Haftar stringe la mano al presidente francese Emmanuel Macron, dopo un incontro all'Eliseo. Parigi, Francia, 29 maggio 2018. Etienne Laurent / Pool via Reuters

Dopo la tregua firmata dalle milizie, la pace è appesa a un filo in Libia. Ma Macron va avanti, opponendosi al rinvio delle elezioni. Parigi punta sul Maresciallo Haftar per indebolire il premier Sarraj (e l’Italia). E aiutare così Total a scavalcare Eni nella corsa per il petrolio libico

Parigi – Nell’intricato ginepraio libico la Francia del presidente Emmanuel Macron gioca la sua ambigua partita in solitaria, mentre la pace nel Paese resta appesa a un filo dopo la tregua firmata mercoledì dalle milizie sotto l’egida dell’Onu. Parigi rema in direzione totalmente opposta rispetto a Roma: mentre l’Italia si schiera con le Nazioni Unite appoggiando apertamente il Governo di accordo nazionale guidato dal premier Fayez al Sarraj, la Francia sostiene in maniera informale il maresciallo Khalifa Haftar, leader indiscusso della Cirenaica, che gode dell’appoggio anche dell’Egitto, dell’Arabia saudita e, in misura minore, della Russia.

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