spot_img

La Siria che verrà


L'assetto futuro della Siria è in bilico fra due visioni contrapposte, che non coincidono con le speranze del regime. Un potere centrale molto forte ma con alcune zone semi-indipendenti, visione russa, o un regime debole e instabile ma su tutto il territorio, visione iraniana.

Il disegno di un bambino siriano rifugiato in Turchia mostra il ricordo e la speranza per il futuro della Siria. REUTERS / Umit Bektas

L’assetto futuro della Siria è in bilico fra due visioni contrapposte, che non coincidono con le speranze del regime. Un potere centrale molto forte ma con alcune zone semi-indipendenti, visione russa, o un regime debole e instabile ma su tutto il territorio, visione iraniana.

Frammentazione, radicalizzazione, errori strategici e abbandono da parte degli sponsor internazionali hanno ridotto a zero le possibilità di una vittoria dei ribelli sul regime di Bashar al-Assad. Ma quest’ultimo è ancora lungi dall’aver formulato un’idea precisa della Siria post-conflitto. A determinarne i contorni è comunque sempre più una parte sola, quella dei vincitori, e non a caso le visioni contrastanti sulla Siria di domani che si confrontano oggi sono due, e tutte interne alla coalizione che sostiene il regime di Damasco: la visione russa e quella iraniana.

La visione russa: uno stato forte ma decentralizzato

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo