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Il gas tra geopolitica e Green Deal


Oggi il 40% del gas europeo è russo, fondamentale per l’energia europea e per i conti russi. Ma Mosca è impreparata alla transizione energetica, sulla quale punta la Ue, e guarda quindi al mercato asiatico, dove però si annidano altre minacce

Marco Dell'Aguzzo Marco Dell'Aguzzo
Giornalista, scrive per eastwest, Il Sole 24 Ore, il manifesto, Vanity Fair, Aspenia e Start Magazine. Si occupa di energia e di affari nordamericani.

Oggi il 40% del gas europeo è russo, fondamentale per l’energia europea e per i conti russi. Ma Mosca è impreparata alla transizione energetica, sulla quale punta la Ue, e guarda quindi al mercato asiatico, dove però si annidano altre minacce

Se la ragione dominasse le emozioni, la Russia non avrebbe mai dovuto invadere l’Ucraina per via dell’alto danno umano ed economico. Oltre allo sforzo bellico da sostenere e a un eventuale schieramento della Nato da fronteggiare, Mosca è infatti sottoposta a sanzioni che potrebbero comportarne l’esclusione dallo SWIFT, lo standard internazionale per i pagamenti finanziari utilizzato dai Paesi europei per acquistare il gas.

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