Prospera in tutto il mondo la mafia cinese, più agguerrita e occulta che mai.
Una conseguenza della devastante crisi finanziaria che affligge le economie occidentali dal 2008 è la minore attenzione che i governi europei rivolgono al crimine organizzato su scala transnazionale e al suo impatto sulla sicurezza. L’ascesa della mafia cinese in particolare rappresenta una seria minaccia sia per la Cina che per quei paesi che ospitano comunità di emigrati cinesi.
In Cina, la mafia è all’attacco. Se l’economia è cresciuta a un tasso dell’8% annuo, la mafia è andata ancora meglio, visto l’aumento del 17% delle inchieste penali. Non sempre è stato così. Ai tempi di Mao, una feroce campagna durata tre anni spazzò via il crimine organizzato. Nel 1953 i pochi criminali superstiti fuggirono a Hong Kong, Taiwan, Macao e all’estero.
Sono tornati 30 anni dopo per le opportunità offerte dall’economia di mercato socialista di Deng, che ha schiuso le porte della Cina a merci e servizi sia leciti che illeciti. Sebbene la polizia cinese intervenga periodicamente contro la criminalità spicciola, poco viene fatto contro i gruppi più sofisticati e protetti da una forza di polizia, un sistema giudiziario e amministratori locali corrotti.
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Prospera in tutto il mondo la mafia cinese, più agguerrita e occulta che mai.