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Se il governo polacco celebra l’indipendenza nazionale con i fascisti


Da anni la destra radicale marcia per l’indipendenza. Ma ieri per il centenario la partecipazione era più ampia che mai. Il corteo ufficiale ha finito con unirsi a quello incendiario. E dopo aver promesso “tolleranza zero”, Il premier Morawiecki ha fatto finta di non vedere le croci uncinate 

Uno striscione con scritto "Dio, onore, patria", le bandiere polacche e bengala rossi durante il corteo di estrema destra per il 100° anniversario dell'indipendenza della Polonia. Varsavia, Polonia, 11 novembre 2018. REUTERS / Kacper Pempel

Da anni la destra radicale marcia per l’indipendenza. Ma ieri per il centenario la partecipazione era più ampia che mai. Il corteo ufficiale ha finito con unirsi a quello incendiario. E dopo aver promesso “tolleranza zero”, Il premier Morawiecki ha fatto finta di non vedere le croci uncinate 

Varsavia – La Polonia ha celebrato i suoi cento anni d’indipendenza domenica 11 novembre ma lo ha fatto fra le polemiche e senza superare le proprie divisioni interne. Di fatto, quello che avrebbe dovuto essere un giorno per festeggiare una ricorrenza importante come il centesimo anniversario della conquista dell’indipendenza nazionale è stata una giornata tesa nella capitale. E, neppure in questa occasione, il governo polacco guidato da Diritto e Giustizia (PiS) ha saputo assumere una posizione netta prendendo le distanze da gruppi di nazionalisti razzisti e omofobi. Al contrario, domenica 11 novembre lungo le strade di Varsavia le più alte cariche dello Stato hanno sfilato a pochi metri di distanza da centinaia di bandiere di movimenti della destra radicale e neofascista.

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