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Covid, salute senza frontiere con il Green Pass


La centralizzazione dei dati nazionali sulle avvenute vaccinazioni è un grande obiettivo, complesso sul piano manageriale, diplomatico e geopolitico

Lorenzo Monfregola Lorenzo Monfregola
Giornalista freelance. Si occupa di Germania e geopolitica.

La centralizzazione dei dati nazionali sulle avvenute vaccinazioni è un grande obiettivo, complesso sul piano manageriale, diplomatico e geopolitico

Nei corridoi dell’Unione europea c’è la preoccupazione che questo autunno si possa riaffacciare una disordinata sospensione della libera circolazione tra Paesi europei. Il worst case scenario, infatti, è che con il crescente diffondersi della variante delta, singoli paesi possano nuovamente ripiegare sulla chiusura dei confini. Il best case scenario, invece, è che nei mesi a venire funzioni in maniera ottimale lo strumento adottato anche per non interrompere più la libera circolazione europea: l’EUDCC – EU Digital COVID Certificate, noto soprattutto in Italia come Green Pass. Formalmente soluzione molto pratica, la certificazione verde si sta applicando tra molteplici complessità in termini di ritmo vaccinale, applicazioni nazionali, incognite mediche e risvolti geopolitici.

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