Il Portavoce del Cremlino Dmitry Peskov annuncia importanti cambiamenti tra il 2023 e il 2026 “contro la guerra di procura occidentale in Ucraina”. Nuove strutture militari a ovest e un milione e mezzo di soldati
L’apparato militare della Federazione Russa subirà importanti cambiamenti tra il 2023 e 2026. Ad annunciarlo il Portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che parla di riforme per l’ambito amministrativo del Ministero della Difesa ma anche dello sviluppo di nuove strutture militari nella parte ovest del Paese. La scelta arriva nel mezzo dell’invasione russa in Ucraina, che vede Mosca principale responsabile della morte di 7031 civili dall’inizio dell’operazione voluta da Vladimir Putin. I dati sono stati forniti dall’ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani dell’Onu, che specifica che il numero di persone decedute è relativo a quelle confermate, con cifre attese “considerevolmente più alte”.
I cambiamenti spiegati da Peskov sono riconducibili ad un cambio di strategia comunicativa, che ha visto l’esercito russo in forte difficoltà sul campo di battaglia e la nomenclatura del Ministero della Difesa accusato di non aver pianificato correttamente i tempi dell’invasione in Ucraina. Non a caso, nei giorni scorsi il Ministro Sergey Shoigu ha fatto sapere che il Presidente ha deciso di espandere il numero delle forze armate a 1.5 milioni di soldati. A questi si aggiungeranno la creazione di nuovi siti militari nella parte ovest della nazione e attorno alla regione di Mosca. Nello specifico, al confine con la Finlandia nella Repubblica di Carelia e a San Pietroburgo. Inoltre, verranno create tre nuove divisioni di fanteria motorizzata e due divisioni aeree.
“La scelta arriva come conseguenza della guerra collettiva dell’Occidente contro la Russia, una guerra di procura che include il coinvolgimento indiretto in attività militari, elementi di guerra economica, finanziaria, legale e passi che vanno oltre quanto previsto dalle norme internazionali”, ha accusato il Portavoce del Cremlino. “La sicurezza della nostra nazione dev’essere pienamente garantita — ha aggiunto Peskov — e il Ministero della Difesa compie il suo dovere”, in un ulteriore richiamo comunicativo a supporto del dicastero preso di mira dalla critica per l’andamento della guerra in Ucraina.
Tra i vari cambiamenti, la scorsa settimana il Ministro Shoigu ha nominato il Generale Valery Gerasimov, responsabile dello staff dell’esercito, a capo della campagna militare in Ucraina. Sostituisce Sergei Surovikin, il quale ha sovrinteso i recenti attacchi alle strutture civili. Il cambio della guardia è concomitante agli annunci di nuovi aiuti dalle nazioni occidentali e dalla stessa Ursula von der Leyen, che nella giornata di ieri al World Economic Forum di Davos ha ricordato che “l’Europa sarà sempre al fianco dell’Ucraina. Non ci sarà impunità per i crimini della Russia”.