La Nigeria produce il doppio dei film di Hollywood.
Hollywood la conoscete, Bollywood anche, ma probabilmente la terza industria cinematografica del mondo vi sfugge. Ebbene, in Nigeria, nei primi anni Novanta, alcuni aspiranti cineasti hanno abbracciato la rivoluzione digitale e sfidando mille difficoltà, le interruzioni di corrente e lo scarso sostegno del governo, se la sono giocata, rovesciando molti luoghi comuni del cinema contemporaneo.
A vent’anni di distanza, il Paese più popoloso d’Africa (160 milioni di abitanti) vive un boom del cinema senza precedenti. Nollywood, come viene chiamata l’industria cinematografica locale, sforna da 1.000 a 1.200 pellicole l’anno: poco meno di Bollywood ma quasi il doppio di Hollywood.
“Nollywood è così… è inarrestabile”, dice Jonathan Haynes, docente di Studi africani alla Long Island University di New York. “Sembra incredibile, eppure i Nigeriani ce l’hanno fatta.”
La qualità, va detto, è bassa: le trame dei film mischiano amore, intrigo e/o soprannaturale e sono a volte letteralmente basate sui fatti del giorno prima, visto che molti film passano dal “treatment” al DVD o anche al Video CD (le forme di distribuzione più diffuse in Nigeria) nel giro di qualche settimana.
Sono formule già superate per Mahmood Ali-Balogun (Tango With Me), Kunle Afolayan (The Swap) e Stephanie Okereke (Through the Glass), cineasti che hanno ormai acquisito una fama internazionale. Ma raramente i loro film escono dai confini nazionali. La stragrande maggioranza delle pellicole nigeriane viene vista solo in Africa o dalla diaspora africana.
Per adesso va bene così: si calcola che l’industria cinematografica di Nollywood incassi circa 430 milioni di euro l’anno, dia lavoro a circa 200mila professionisti e abbia creato un indotto di un altro milione di persone. In un paese il cui tasso di disoccupazione rasenta il 25%, il cinema è la seconda industria nazionale dopo l’agricoltura.
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La Nigeria produce il doppio dei film di Hollywood.
Hollywood la conoscete, Bollywood anche, ma probabilmente la terza industria cinematografica del mondo vi sfugge. Ebbene, in Nigeria, nei primi anni Novanta, alcuni aspiranti cineasti hanno abbracciato la rivoluzione digitale e sfidando mille difficoltà, le interruzioni di corrente e lo scarso sostegno del governo, se la sono giocata, rovesciando molti luoghi comuni del cinema contemporaneo.