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Hong Kong, fine di una democrazia


Per il Consiglio legislativo ha votato il 30% degli elettori, disincantati da un risultato deciso in partenza: il dato più basso nella storia del Paese

Ilaria Maria Sala Ilaria Maria Sala
Sinologa, scrittrice e giornalista. In Asia dal 1988 fra Pechino, Tokyo e Hong Kong. Il suo ultimo libro è Pechino 1989.

Per il Consiglio legislativo ha votato il 30% degli elettori, disincantati da un risultato deciso in partenza: il dato più basso nella storia del Paese

In tempo di elezioni, negli anni passati, Hong Kong sembrava quasi un territorio pienamente democratico: dibattiti televisivi e nei luoghi pubblici, volantinaggio per le strade, manifesti elettorali ovunque e schiere di volontari al lavoro per i loro candidati. Ora invece, gli ultimi due esercizi elettorali sono quasi ignorati dalla maggior parte della popolazione: le ultime elezioni del Consiglio legislativo, sorta di mini-parlamento locale a poteri ridotti (può approvare, ma non proporre, leggi) tenutesi lo scorso settembre, hanno riportato il 30% di affluenza alle urne, il dato più basso nella storia di Hong Kong.

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