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I “nemici” della rivoluzione: da Port Said a Rabea al-Adaweya


All’alba di sabato scorso il sangue scorreva ormai da ore per le vie di Rabea al-Adaweya. Mentre Piazza Tahrir era un pandemonio inneggiante all’esercito, la voce dei Fratelli Musulmani, che pretendevano il ritorno del presidente Morsi, veniva soffocata a colpi di fucile. La conta dei morti non ha dato risultati univoci: 127 vittime accertate dai Fratelli Musulmani, 70 dalla polizia. I feriti sarebbero migliaia, più di 4000.

All’alba di sabato scorso il sangue scorreva ormai da ore per le vie di Rabea al-Adaweya. Mentre Piazza Tahrir era un pandemonio inneggiante all’esercito, la voce dei Fratelli Musulmani, che pretendevano il ritorno del presidente Morsi, veniva soffocata a colpi di fucile. La conta dei morti non ha dato risultati univoci: 127 vittime accertate dai Fratelli Musulmani, 70 dalla polizia. I feriti sarebbero migliaia, più di 4000.

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