Medici, ma anche giornalisti e avvocati: ecco le professioni a rischio di automatizzazione.
La conclusione è sconcertante: nel giro di pochi anni, negli Stati Uniti, i robot potrebbero soppiantare i lavoratori in carne e ossa nel 47% delle professioni. È quanto afferma lo studio di due ricercatori dell’università di Oxford, Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne.
Le categorie a rischio sono moltissime e insospettabili: persino sarti, modelle, allevatori, orologiai, tassisti (pensiamo alle auto che guidano da sole, come quelle che sta sviluppando Google). Ma la vera rivoluzione è quella che sta per travolgere le figure intellettuali.
Notai, avvocati e medici, che fino a poco tempo fa erano considerati intoccabili, starebbero già subendo la concorrenza delle nuove tecnologie. In New Jersey, per esempio, è in via di sviluppo un sistema notarile automatizzato al servizio del Dipartimento del Tesoro, mentre Wevorce è una società americana che, tramite un processo assistito da un computer, semplifica le procedure di divorzio e ne riduce i costi, guidando i candidati alla compilazione dei documenti necessari.
In campo sanitario, i tecnici di radiologia verrebbero già battuti dall’efficienza di software studiati ad hoc e basterebbero semplici questionari computerizzati per formulare diagnosi più attendibili di quelle dei dottori tradizionali. Vinod Khosla, co-fondatore del colosso informatico Sun Microsystems, sostiene che nel giro di una generazione l’80% dei medici verrà soppiantato da algoritmi e macchinari.
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La conclusione è sconcertante: nel giro di pochi anni, negli Stati Uniti, i robot potrebbero soppiantare i lavoratori in carne e ossa nel 47% delle professioni. È quanto afferma lo studio di due ricercatori dell’università di Oxford, Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne.
Le categorie a rischio sono moltissime e insospettabili: persino sarti, modelle, allevatori, orologiai, tassisti (pensiamo alle auto che guidano da sole, come quelle che sta sviluppando Google). Ma la vera rivoluzione è quella che sta per travolgere le figure intellettuali.