Le sfide della Repubblica islamica nell’era post-sanzioni, tra riforme strutturali, esportazioni petrolifere e crisi dell’acqua.
‘‘L’Iran deve mantenere un’economia di resistenza”. È il 20 marzo 2016 e Ali Khamenei, Guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, è a Mashhad, la città santa che ospita il mausoleo di Ali, l’ottavo imam dello sciismo. È lì che pronuncia il suo discorso in occasione del Nowruz, il capodanno iraniano. La sua è un’esortazione a incoraggiare l’industria nazionale, la produzione interna, gli investimenti. L’obiettivo è – dice Khamenei – “combattere la disoccupazione e la recessione, controllare l’inflazione e affrontare le minacce dei nemici”.
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