Il debito del Montenegro con la Cina preoccupa l’Ue
Il Montenegro ha un debito di 1 miliardo con la Cina per la costruzione di un'autostrada, oggi ancora incompiuta; per questo chiede aiuto all'Ue e la questione diventa geopolitica
Il Montenegro ha un debito di 1 miliardo con la Cina per la costruzione di un’autostrada, oggi ancora incompiuta; per questo chiede aiuto all’Ue e la questione diventa geopolitica
Nel 2014 il Montenegrosiglò un accordo con la Cina per il finanziamento dell’85% dei costi di un’autostrada, ancora oggi incompiuta. Il valore del debito di Podgorica verso Pechino vale 1 miliardo di dollari, da ripagare entro il mese di luglio.
Ad oggi, il Paese non è in grado di rispettare il patto sottoscritto con la banca cinese ExIm, motivo per il quale si è rivolto all’Unione europea per chiedere aiuto. Bruxelles prende tempo, ma i costi di un eventuale rifiuto potrebbero essere superiori ai benefici del mancato esborso: la Cina acquisirebbe i diritti di accesso e sfruttamento del territorio montenegrino, solidificando la sua presenza nei Balcani.
La questione è diventata puramente geopolitica: l’acquisizione con diritto di utilizzo del suolo da parte della Cina segnerebbe un punto a favore di Pechino e un arretramento nel processo di avvicinamento di Podgorica verso l’Ue, il mercato europeo e l’implementazione dei parametri chiesti da Bruxelles per l’ingresso nel club che oggi conta 27 Stati.
Il motivo risiede non solo nel prestito cinese per l’autostrada, ma anche nel debito montenegrino totale, 1/4 del quale è in mani cinesi. Una dipendenza che rischia di far naufragare i sogni europei di Podgorica, visto che la presenza di Pechino in Montenegro è decisiva sia sul piano economico che politico, influenzando la narrativa nell’area dei Balcani occidentali.
La posizione cinese nei Balcani
La Repubblica popolare partecipa da tempo in progetti infrastrutturali ed energetici nei Balcani: nello stesso Montenegro, il Governo precedente a quello attuale firmò, poco prima di terminare il mandato, un contratto da 54 milioni di euro con un consorzio montenegrino-cinese per la costruzione di una centrale termica. Il nuovo esecutivo di coalizione, d’altro canto, cerca di virare verso ovest, motivo per il quale ha chiesto aiuto all’Ue, che non sembra però rispondere — per lo meno nell’immediato — positivamente alla richiesta di Podgorica.
Istintivamente verrebbe da criticare la posizione di Bruxelles: l’occasione per segnare un colpo decisivo all’influenza cinese nei Balcani sarebbe alla portata di mano. Il ripiegamento del debito del Montenegro con la Cina non è impossibile per le casse europee.
D’altronde, se politicamente esiste la volontà di supportare il Paese, dal punto di vista procedurale non è così semplice: il prestito sarebbe, infatti, sproporzionato sia per la grandezza dell’economia del Montenegro che per la mancanza di standard Ue del progetto in sé. “Non ripaghiamo i prestiti presi da terze parti”, ha commentato il Portavoce dell’European External Action Service Peter Stano.
Risulta evidente che perdere Podgorica a vantaggio cinese sarebbe un male superiore, col rischio di un effetto domino che causerebbe una visione negativa dell’Ue, percepita come inadeguata nel supportare un Paese nel momento della richiesta d’aiuto.
Il Montenegro ha un debito di 1 miliardo con la Cina per la costruzione di un’autostrada, oggi ancora incompiuta; per questo chiede aiuto all’Ue e la questione diventa geopolitica
Nel 2014 il Montenegrosiglò un accordo con la Cina per il finanziamento dell’85% dei costi di un’autostrada, ancora oggi incompiuta. Il valore del debito di Podgorica verso Pechino vale 1 miliardo di dollari, da ripagare entro il mese di luglio.
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