Con un decreto firmato da Dimitri Medvedev sono stati inseriti una serie di “disturbi della personalità” tra le patologie che impediscono di ottenere la patente di guida in Russia. Travestiti e transgender, ma anche feticisti, esibizionisti e voyeur alla guida “sono pericolosi”.
Il decreto del governo n. 1604 del 29 dicembre 2014 firmato da Dimitri Medvedev è intitolato “Lista delle controindicazioni mediche alla guida di un veicolo”. In sostanza amplia l’elenco delle patologie che, certificate da un medico, impediscono di poter avere la patente di guida in Russia. La lista è lunga, e va dall’epilessia, ai disturbi della vista, ai ritardi mentali, ma anche cleptomania e piromania. Il decreto fa diretto riferimento all’ICD-10, la Classificazione statistica internazionale delle malattie de dei problemi della salute stilata dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Così, alle asettiche sigle F60-F69 – sotto la dicitura “disturbi della personalità” – richiama forme di “disordine dell’identità sessuale” come transessualismo, travestitismo, feticismo, esibizionismo, voyeurismo, pedofilia e sadomasochismo.
Le associazioni per i diritti umani hanno subito dichiarato il provvedimento discriminatorio, ma il rappresentante del sindacato autotrasportatori, Alexander Kotov, ha detto alla BBC che “Ci sono troppe morti sulle strade. Credo che restringere i requisisti medici per ottenere la patente sia più che giustificato”.
Trans al volante…
Le strade di Russia sono pericolose. Con più di 27mila morti nel 2013, è il Paese sviluppato col più alto tasso di mortalità stradale dopo gli Stati uniti. Le autorità sono impegnate da anni ad abbassare questa cifra di morte, dovuta a vari fattori tra cui lo stato della rete stradale e il diffuso uso di alcol. Il governo ha stretto sui controlli e sulle multe, oltre ad avviare una serie di campagne di sensibilizzazione. Il decreto di fine anno, entrato in vigore la scorsa settimana, è orientato in questo senso. Non c’è però alcuna evidenza che tali “disturbi delle preferenze sessuali” abbiano effetti negativi sulla capacità di guidare, almeno quanto non ne hanno sulla società in cui si manifestano. Valery Evtushenko, portavoce dell’Associazione degli psichiatri russi, ha detto sempre alla BBC che il provvedimento è particolarmente grave perché molte persone d’ora in poi rinunceranno a “farsi curare” per paura di perdere la patente.
Nils Muiznieks, commissario europeo per i diritti umani, ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Il divieto di guidare imposto in base all’identità di genere è ridicolo e illegittimo”.
Chi discrimina chi?
Secondo Muiznieks, “discriminare le persone su queste basi è una violazione delle norme europee sui diritti dell’uomo e rischia di esacerbare il clima già ostile nei confronti della comunità LGBT in Russia”. Anche se il nuovo divieto non sembra avere finalità apertamente discriminatorie – a differenza di altri provvedimenti recenti del Cremlino nei confronti dei gay – le parole di Muiznieks vanno prese per qualcosa di più della profezia di un catastrofista. Nel decreto non è fatta alcuna menzione a gay e lesbiche e si fa diretto riferimento all’indice dell’Oms che descrive, ad esempio, il travestitismo come disturbo dell’identità sessuale, cosa ben diversa dall’omosessualità. Ma c’è da scommettere che la differenza, in un Paese in cui il 35% delle persone considera l’omosessualità una malattia, sarà colta da ben pochi. Oltre al fatto, poi, che non ci sono ragioni valide per accomunare i transgender (come anche i feticisti o i voyeur) a persone affette da patologie incompatibili con la guida, come l’epilessia, c’è ragione di temere che i margini molto ampi del divieto possano facilmente portare ad una sua applicazione distorta.
@daniloeliatweet
Con un decreto firmato da Dimitri Medvedev sono stati inseriti una serie di “disturbi della personalità” tra le patologie che impediscono di ottenere la patente di guida in Russia. Travestiti e transgender, ma anche feticisti, esibizionisti e voyeur alla guida “sono pericolosi”.