“Alle prossime europee, bisogna rilanciare la prospettiva federalista europea”. Non lo dice Macron ma, udite, udite: il Ministro degli Esteri italiano!
Il Ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, è intervenuto venerdi, all’Accademia Nazionale dei Lincei, sul tema “Il futuro dell’Europa: la convinzione che una progressiva cooperazione e integrazione commerciale, economica e poi monetaria avrebbe condotto, nell’arco di qualche decennio, ineluttabilmente, alla realizzazione di un compiuto federalismo politico fra gli Stati europei si è rivelata errata”. Un rilancio – ha proseguito il Ministro – deve passare il vaglio di un serio e articolato dibattito che riesca a coinvolgere i cittadini europei, risvegliando il loro interesse. Successivamente, per dar vita all’Europa federale, bisognerà stipulare un nuovo trattato, fra i Paesi che vorranno aderire. Il trattato dovrà essere esplicito circa l’opzione di fondo e acquisire un pieno consenso, attraverso appositi referendum, da tenersi in ogni Stato firmatario.
Dunque, il voto nel maggio 2019 offre un’occasione propizia per discutere di contenuti, di prospettive, di scelte di fondo e per chi lo volesse, per riaprire il dibattito su pro e contro dell’opportunità federale per l’Europa.
La vera notizia qui sta nel fatto che nessun giornale ieri ha notato che il Governo sovranista italiano, per bocca del suo Ministro degli Esteri, rovescia il tavolo e rilancia incredibilmente la prospettiva federalista, come se gli azionisti di riferimento fossero Emmanuel Macron o Emma Bonino e non la coalizione giallo-verde in salsa sovranista…
Ma Salvini e Di Maio se ne sono accorti?
@GiuScognamiglio
“Alle prossime europee, bisogna rilanciare la prospettiva federalista europea”. Non lo dice Macron ma, udite, udite: il Ministro degli Esteri italiano!
Il Ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, è intervenuto venerdi, all’Accademia Nazionale dei Lincei, sul tema “Il futuro dell’Europa: la convinzione che una progressiva cooperazione e integrazione commerciale, economica e poi monetaria avrebbe condotto, nell’arco di qualche decennio, ineluttabilmente, alla realizzazione di un compiuto federalismo politico fra gli Stati europei si è rivelata errata”. Un rilancio – ha proseguito il Ministro – deve passare il vaglio di un serio e articolato dibattito che riesca a coinvolgere i cittadini europei, risvegliando il loro interesse. Successivamente, per dar vita all’Europa federale, bisognerà stipulare un nuovo trattato, fra i Paesi che vorranno aderire. Il trattato dovrà essere esplicito circa l’opzione di fondo e acquisire un pieno consenso, attraverso appositi referendum, da tenersi in ogni Stato firmatario.
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