Una volta al mondo c’erano soltanto “Sette meraviglie”. Oggi ce ne sono mille…
Non è una questione di “bellezza”: per diventare “Patrimonio dell’umanità”, un sito deve rappresentare un “valore universale eccezionale”, assolvendo uno o più dei dieci criteri culturali o naturali dell’Unesco. L’enfasi è posta solitamente sulla unicità e sul valore storico. Nella pratica, invece, la compilazione dell’elenco tende ad assomigliare a un concorso di “Miss”.
La proposta di un sito può arrivare dai paesi membri dell’Unesco, singolarmente o collettivamente se il sito si estende su più di un paese. Un comitato i cui membri ruotano si riunisce una volta all’anno per decidere quali siano i candidati meritevoli secondo i criteri stabiliti dall’International Council on Monuments and Sites, dalla World Conservation Union e dall’International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property.
La scelta dei candidati può richiedere anni, dopodiché quelli che assolvono i giusti requisiti sono inclusi nell’elenco immediatamente. Gli altri di solito non possono ricandidarsi: è prevista però la possibilità di tenere in sospeso quei casi che richiedono più informazioni o una revisione sostanziale.
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