Nella sua visita a Kiev Lamberto Zannier, segretario generale dell’Osce, di fatto smentisce gli osservatori della Missione speciale di monitoraggio e conferma che l’esercito di Mosca opera in Donbass.
Se bisogna sempre leggere tra le righe delle dichiarazioni soppesate con diplomazia, il segretario generale dell’Osce Lamberto Zannier ha detto quello che non poteva dire. E lo ha detto nel modo più chiaro. «Quando mi chiedono se ci sono truppe russe in Donbass, dico che secondo i nostri osservatori la risposta è no. Vediamo però attrezzature militari che provengono da fuori, vediamo una gran quantità di armi, munizioni e carburante, e devono pur venire da qualche parte. C’è un approvvigionamento di armi e munizioni che non diminuisce mai, nonostante il conflitto e le perdite. E in più ci sono ufficiali stranieri. E ci sono anche persone che non combattono e basta, ma operano anche con sofisticate armi e tecnologie militari».
La dichiarazione di Zannier, sollecitata dalla domanda di un giornalista durante la sua visita della scorsa settimana a Kiev, segue le critiche sull’operato della Missione speciale di monitoraggio (SMM) in Ucraina, accusata di chiudere entrambi gli occhi davanti alla presenza di truppe russe in Ucraina. In fondo, anche a questo Zannier ha dato una risposta: «I nostri droni di sorveglianza sono stati ripetutamente abbattuti da avanzate armi antiaeree».
Quello che l’Osce non vede
In sostanza, l’Osce non può ufficialmente dire che ci sono i russi in Ucraina, anche perché, come ha detto candidamente Zannier, tutti questi stranieri che combattono in Donbass «riconoscono di venire da fuori, ma negano ogni legame e ogni collegamento ufficiale con le strutture russe, almeno quando glielo chiediamo».
Il ministro degli Esteri di Kiev, Pavlo Klimkin, ha dato subito un’interpretazione meno diplomatica delle sue parole. «Il fatto è che tutti sanno che ci sono truppe russe regolari in Donbass. Lo sappiamo noi dai nostri servizi d’intelligence, lo sanno i nostri partner e alleati. Ma in effetti quando gli osservatori dell’SMM Osce sono in Donbass non trovano truppe in uniformi russe che imbracciano armi russe. Formalmente loro non vedono soldati russi lì. Ecco cosa voleva dire Zannier».
Ma in realtà il segretario generale dell’Osce ha detto molto di più. Perché è evidente che le cosiddette repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk non sono nelle condizioni finanziarie di potersi permettere «una gran quantità di armi, munizioni e carburante» dopo più di due anni di conflitto contro un esercito regolare (seppure malmesso come quello ucraino), né tantomeno «sofisticate armi e tecnologie militari» o «avanzate armi antiaeree». «E devono pur venire da qualche parte». Già, da dove?
I segni dell’esercito russo
Quello degli osservatori dell’Osce, va detto, è un lavoro ingrato. Le critiche arrivano tanto da Kiev quanto dalla gente del Donbass, che li accusa di non denunciare l’uso dell’artiglieria sui civili. All’SMM viene sempre più spesso impedito l’accesso a intere aree sotto il controllo dei separatisti – come nel caso di Pionerske, vicino Luhansk, dove non riescono a mettere piede da settimane – mentre gli spostamenti dei convogli sono ampiamente anticipati dall’uso di droni russi, dando tutto il tempo per spostare armi e mezzi. Il mese scorso, a distanza di tre giorni l’uno dall’altro, due convogli sono stati sequestrati e minacciati con le armi sia da miliziani separatisti nella località di Lukove, a sud di Donetsk, che da soldati ucraini a un posto di blocco a Lobacheve, nord di Luhansk.
Tutto questo però non basta a giustificare una tale dissimulata ingenuità. Né è del tutto credibile che, nonostante gli ostacoli e le azioni di disorientamento, nessuno degli osservatori si sia mai trovato a constatare con certezza la presenza russa. Anche in un solo caso.
Eppure sarebbe bastato loro andare sul campo di battaglia di Ilovaisk anche settimane dopo il sanguinoso scontro dell’estate 2014 per trovare, come ho fatto io, una quantità esorbitante di prove del passaggio dell’armata russa, dai resti delle armi, alle medicine, alle razioni K dell’Armya Rossiy. O parlare, come ho fatto io, con chi ha visto coi propri occhi i soldati russi sui T90. O ancora, sempre come ho fatto io, con chi ha attraversato il confine con la Russia insieme ai reclutatori.
Meno male che ci ha pensato Zannier.
@daniloeliatweet
Nella sua visita a Kiev Lamberto Zannier, segretario generale dell’Osce, di fatto smentisce gli osservatori della Missione speciale di monitoraggio e conferma che l’esercito di Mosca opera in Donbass.