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India-Usa, alleati per scelta o per necessità?


La strategia degli Stati Uniti mira a inserire Delhi nello schieramento anticinese in Asia. Ma la forte dipendenza indiana dall’export militare e dalla tecnologia russa complica le cose

Tiziano Marino Tiziano Marino
[Roma] Analista politico e ricercatore specializzato in sicurezza internazionale e geoeconomia. Si occupa principalmente di Unione europea, Caucaso meridionale e India. Collabora con Il Caffè Geopolitico e New Eastern Europe.

La strategia degli Stati Uniti mira a inserire Delhi nello schieramento anticinese in Asia. Ma la forte dipendenza indiana dall’export militare e dalla tecnologia russa complica le cose

Nel 2006, l’ex ambasciatore statunitense in India Robert Blackwill affermò che nei successivi 10-15 anni, ossia non appena l’azione esterna di Pechino fosse diventata più aggressiva, avremmo assistito a un “naturale avvicinamento” tra Delhi e Washington. Tale previsione, all’epoca considerata azzardata, appare oggi, al contrario, estremamente accurata. In effetti, i recenti avvenimenti internazionali sembrano favorire l’apertura di un nuovo capitolo delle complesse relazioni indo-americane. In particolare, la crescente minaccia posta dall’ascesa del comune “nemico” cinese pare in grado di appianare le divergenze, comprese quelle emerse sull’Ucraina, che hanno frenato nel tempo il consolidamento del partenariato strategico voluto da G.W. Bush e A.B. Vajpayee, nei primi anni duemila.

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