In un panorama in cui il nemico non è più legato a “Stati definiti”, la gestione delle informazioni nel contrasto alla criminalità mafiosa e al terrorismo richiede un costante e tempestivo scambio di dati transnazionale. E non basta…
L’efficacia delle strategie per il contrasto alla criminalità organizzata mafiosa o terroristica si fonda necessariamente – nell’attuale scenario caratterizzato dalla transnazionalità delle condotte delinquenziali e dalla parcellizzazione dei ruoli attribuiti ai singoli autori delle stesse – sul ricorso ai più evoluti strumenti di raccolta, elaborazione e condivisione delle informazioni. Occorre riflettere sulla circostanza che l’intero settore del terrorismo internazionale trova la sua collocazione in un “Nuovo mondo”, composto da “non-Stati” e “territori indefiniti”.
Il legame con una località fisica è dato solo dall’occasionale realizzazione di uno dei segmenti attuativi del crimine: i recentissimi, drammatici attacchi terroristici di Parigi coinvolgono menti ideative e cellule attuative operanti anche a migliaia di chilometri dai luoghi materialmente colpiti (le prime indiscrezioni fanno riferimento a Siria, Belgio e altre località extraeuropee).
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