La nave era stata sequestrata da Teheran a luglio. Un nuovo tassello della crisi tra Iran e Stati Uniti, fatta di continue escalation e distensioni
La petroliera britannica – ma di proprietà svedese – Stena Impero ha lasciato ieri l’Iran per dirigersi verso Dubai. La nave era stata sequestrata da Teheran lo scorso luglio mentre si trovava nello stretto di Hormuz, il tratto di mare che unisce il golfo Persico al golfo di Oman e che riveste un’importanza cruciale per il commercio di petrolio.
Il sequestro della Stena Impero, ufficialmente per presunte violazioni del codice marittimo, era stato allora interpretato come una ritorsione dell’Iran verso il Regno Unito, che aveva a sua volta sequestrato una petroliera iraniana a Gibilterra accusandola di trasportare greggio in Siria. L’intera vicenda, per poter essere compresa, va necessariamente inserita nella più ampia crisi in corso tra Iran e Stati Uniti, che si “sfoga” proprio nel golfo Persico.
Il rilascio della Stena Impero, dunque, può essere visto come un segnale di distensione lanciato dall’Iran dopo l’escalation provocata dall’attacco agli impianti petroliferi in Arabia Saudita, rivendicato inizialmente dagli houthi yemeniti. Secondo Washington, Londra e Riad (più cauta quest’ultima), la responsabilità dell’accaduto andrebbe ricondotta a Teheran, che nega.
In risposta all’attacco, l’amministrazione Trump ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran e l’invio di truppe in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, i due principali alleati americani nella regione. Il ruolo delle truppe è difensivo: l’obiettivo non è la guerra ma l’aumento della pressione verso Teheran. Nessuno – né gli Stati Uniti né l’Arabia Saudita né l’Iran – vuole infatti arrivare allo scontro armato.
@marcodellaguzzo
La nave era stata sequestrata da Teheran a luglio. Un nuovo tassello della crisi tra Iran e Stati Uniti, fatta di continue escalation e distensioni