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Ricucire e resistere, il ritorno alla vita in Iraq passa per l’arte


L'artista iracheno Matti al-Kanun torna a casa dopo la disfatta dell'Isis. Decide di riparare le sue tele squarciate dai jihadisti «per dimostrare che si può resistere». E ricucire i rapporti tra le diverse comunità del Paese, in un Iraq che teme nuove ondate di violenza

Riparare le opere senza occultare gli sfregi per preservare la memoria di quanto è accaduto. Foto Emanuele Confortin

L’artista iracheno Matti al-Kanun torna a casa dopo la disfatta dell’Isis. Decide di riparare le sue tele squarciate dai jihadisti «per dimostrare che si può resistere». E ricucire i rapporti tra le diverse comunità del Paese, in un Iraq che teme nuove ondate di violenza

Era da poco iniziato l’assedio di Mosul Ovest quando il pittore siriaco Matti al-Kanun ha pensato di tornare a casa, a Bartella, liberata dopo trenta mesi di occupazione dell’Isis. Alcuni dei suoi dipinti erano rimasti in una stanza al momento della fuga, avvenuta il 6 agosto 2014. Trentacinque tele in tutto, tre delle quali, a tema cristiano, sono state trovate e squarciate dai jihadisti, infine abbandonate al suolo.

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