Nel libro Irriducibile, l’autore, Federico Faggin, dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente: la coscienza. In foto: un partecipante alla Wai Kru, cerimonia in onore degli anziani della Muay Thai, nell'antica città di Ayutthaya, in Thailandia
REUTERS/Soe Zeya Tun
Federico Faggin è un fisico, inventore e imprenditore italiano. Nato a Vicenza nel 1941, risiede negli Stati Uniti dal 1968. Capo progetto e designer dell’Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e lo sviluppatore della tecnologia MOS con porta di silicio, che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori , delle memorie EPROM e RAM. Ha co-fondato la Synaptics, ditta con cui ha sviluppato i primi Touchpad e Touchscreen. Nel 2010 ha ricevuto la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione dal Presidente Obama, per l’invenzione del microprocessore. Nel 2019 gli è stato conferito dal Presidente Mattarella il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Con Mondadori ha pubblicato, nel 2019, Silicio.Federico Faggin è un fisico
Scienza statistica vs scienza empatica, eventi prevedibili vs eventi rari, unici. Chi è più intelligente? Io oppure AI?
È attorno all’unicità dell’essere umano che ruota il significato profondo del libro di Federico Faggin Irriducibile, la coscienza, la vita, i computer e la nostra natura, edito da Mondadori. Un testo scientifico e filosofico al tempo stesso, un’opera capace di allontanare l’attenzione del grande pubblico dalla perfezione delle macchine per rimettere al centro lo straordinario valore dell’intelligenza umana. Non una contrapposizione con l’intelligenza artificiale, bensì l’accettazione dell’esistenza di un “divario incolmabile” tra le due, con l’intelligenza umana “caratterizzata dalla comprensione: una proprietà della coscienza spesso sottovalutata e inaccessibile ai computer”. Perché?
Come spiega Faggin, la scelta etica non può essere un algoritmo, così come la coscienza che, in quanto fenomeno puramente quantistico insieme al libero arbitrio, esiste persino prima dell’organismo vivente. Motivo per il quale la fisica quantistica, racconta l’autore, sostiene che l’informazione quantistica non è copiabile, non può essere conosciuta da altri, dunque la coscienza è un’esperienza privata. Con Irriducibile Federico Faggin, fisico, inventore, imprenditore, dal 1968 nella Silicon Valley, che per Intel ha progettato il primo microprocessore al mondo, offre al lettore una via alternativa all’accettazione acritica dell’intelligenza artificiale: una teoria che serve a comprendere che un computer non potrà mai essere cosciente, un invito alla nuova scienza empatica per una nuova conoscenza scientifica.
Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer, la nostra natura di Federico Faggin, Mondadori-Gaia,2022. pp.300
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di Luglio/Settembre di eastwest
Scienza statistica vs scienza empatica, eventi prevedibili vs eventi rari, unici. Chi è più intelligente? Io oppure AI?
È attorno all’unicità dell’essere umano che ruota il significato profondo del libro di Federico Faggin Irriducibile, la coscienza, la vita, i computer e la nostra natura, edito da Mondadori. Un testo scientifico e filosofico al tempo stesso, un’opera capace di allontanare l’attenzione del grande pubblico dalla perfezione delle macchine per rimettere al centro lo straordinario valore dell’intelligenza umana. Non una contrapposizione con l’intelligenza artificiale, bensì l’accettazione dell’esistenza di un “divario incolmabile” tra le due, con l’intelligenza umana “caratterizzata dalla comprensione: una proprietà della coscienza spesso sottovalutata e inaccessibile ai computer”. Perché?
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica