Questa notte Tsahal – l’esercito israeliano – ha iniziato un’offensiva via terra nella Striscia di Gaza. Un’offensiva, secondo il primo ministro Benjamin Netanyahu, volta a “distruggere i tunnel dei terroristi”, visto che “non è possibile demolirli soltanto con l’aviazione”. Ed assicura: “Amplieremo le operazioni”.

L’incursione nella Striscia è iniziata alle 22.00 ora locale e, stando a fonti militari dello stato ebraico, fino ad ora sarebbero 143 gli obiettivi colpiti dalle truppe israeliane, tra cui 20 postazioni per il lancio di razzi e 9 tunnel.
“Gaza è assediata via terra, via mare e via cielo”, ha affermato Bassam Saleh, segretario di Al Fatah Italia contattato da East. “Le notizie che mi arrivano sono drammatiche. Gli israeliani bombardano da tutte le parti e non c’è via di fuga, anche il valico di Rafah è chiuso. Qualcuno ci dovrebbe spiegare dove dovrebbero andare le famiglie che secondo Israele devono lasciare la propria abitazione”.
Si aggrava sempre di più il bilancio delle vittime palestinesi.
Fonti locali palestinesi hanno riferito che dall’inizio dell’attacco via terra di ieri sera sono state 27 le vittime. Tra loro un neonato di cinque mesi è rimasto ucciso questa notte a Rafah, sul confine egiziano. Sempre secondo fonti mediche locali, il tragico bilancio dall’inizio dell’offensiva israeliana è di 264 morti e oltre 2mila feriti.
Tra le vittime, nelle prime ore dell’offensiva di questa notte, ci sarebbe anche un soldato di Tel Aviv e cinque feriti. Alcuni siti web dello stato ebraico stanno ipotizzando che il militare sia rimasto vittima di fuoco amico. Rimane tuttavia difficile fare un bilancio delle vittime da parte israeliana.
Israele ha attaccato un ospedale per la riabilitazione a Gaza.
I tank israeliani hanno bombardato anche l’ospedale Al-Wafa di Gaza, dove si trovano 14 pazienti paralizzati che non è possibile spostare, anche perché, ha spiegato ad AFP Basman Alashi, direttore della struttura, “le ambulanze sono tutte impegnate nei numerosi bombardamenti”. Durante l’attacco diversi piani dell’ospedale sono stati colpiti e alcune infermiere sono rimaste ferite.
Per fermare il genocidio ci vorrebbe una soluzione politica.
“Israele bombarda tutto. Questo è un vero e proprio genocidio”, ribatte il segretario di Al Fatah Italia, Bassam Saleh. “Davanti ad una potenza del genere, cosa possiamo fare?”. Sicuramente, “ci vuole una soluzione politica che potrebbe arrivare solo grazie ad una pressione internazionale”. Una pressione che purtroppo, fino ad ora, sembra essere molto debole. E mentre il mondo chiude gli occhi, le vittime palestinesi, spesso giovani civili, aumentano di ora in ora.
Questa notte Tsahal – l’esercito israeliano – ha iniziato un’offensiva via terra nella Striscia di Gaza. Un’offensiva, secondo il primo ministro Benjamin Netanyahu, volta a “distruggere i tunnel dei terroristi”, visto che “non è possibile demolirli soltanto con l’aviazione”. Ed assicura: “Amplieremo le operazioni”.
L’incursione a nella Striscia è iniziata alle 22.00 ora locale e, stando a fonti militari dello stato ebraico, fino ad ora sarebbero 143 gli obiettivi colpiti dalle truppe israeliane, tra cui 20 postazioni per il lancio di razzi e 9 tunnel.
“Gaza è assediata via terra, via mare e via cielo”, ha affermato Bassam Saleh, segretario di Al Fatah Italia contattato dal East. “Le notizie che mi arrivano sono drammatiche. Gli israeliani bombardano da tutte le parti e non c’è via di fuga, anche il valico di Rafah è chiuso. Qualcuno ci dovrebbe spiegare dove dovrebbero andare le famiglie che secondo Israele devono lasciare la propria abitazione”.
Si aggrava sempre di più il bilancio delle vittime palestinesi.
Fonti locali palestinesi hanno riferito che dall’inizio dell’attacco via terra di ieri sera sono state 27 le vittime. Tra loro un neonato di cinque mesi è rimasto ucciso questa notte a Rafah, sul confine egiziano. Sempre secondo fonti mediche locali, il tragico bilancio dall’inizio dell’offensiva israeliana è di 264 morti e oltre 2mila feriti.
Tra le vittime, nelle prime ore dell’offensiva di questa notte, ci sarebbe anche un soldato di Tel Aviv e cinque feriti. Alcuni siti web dello stato ebraico stanno ipotizzando che il militare sia rimasto vittima di fuoco amico. Rimane tuttavia difficile fare un bilancio delle vittime da parte israeliana.
Israele ha attaccato un ospedale per la riabilitazione a Gaza.
I tank israeliani hanno bombardato anche l’ospedale Al-Wafa di Gaza, dove si trovano 14 pazienti paralizzati che non è possibile spostare, anche perché, ha spiegato ad AFP Basman Alashi, direttore della struttura, “le ambulanze sono tutte impegnate nei numerosi bombardamenti”. Durante l’attacco diversi piani dell’ospedale sono stati colpiti e alcune infermiere sono rimaste ferite.
Per fermare il genocidio ci vorrebbe una soluzione politica.
“Israele bombarda tutto. Questo è un vero e proprio genocidio”, ribatte il segretario di Al Fatah Italia, Bassam Saleh. “Davanti ad una potenza del genere, cosa possiamo fare?”. Sicuramente, “ci vuole una soluzione politica che potrebbe arrivare solo grazie ad una pressione internazionale”. Una pressione che purtroppo, fino ad ora, sembra essere molto debole. E mentre il mondo chiude gli occhi, le vittime palestinesi, spesso giovani civili, aumentano di ora in ora.
Questa notte Tsahal – l’esercito israeliano – ha iniziato un’offensiva via terra nella Striscia di Gaza. Un’offensiva, secondo il primo ministro Benjamin Netanyahu, volta a “distruggere i tunnel dei terroristi”, visto che “non è possibile demolirli soltanto con l’aviazione”. Ed assicura: “Amplieremo le operazioni”.