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L’Italia non è un Paese per laureati


L’Italia non è un Paese per laureati, si sa. Ma è allarmante il fatto che non è nemmeno il Paese dei laureati.

Una donna inserisce volantini pubblicitari nelle cassette della posta a Napoli. REUTERS/Ciro De Luca

L’Italia non è un Paese per laureati, si sa. Ma è allarmante il fatto che non è nemmeno il Paese dei laureati.

L’Italia è ultima tra i Paesi Ue per il numero di laureati tra i trenta e i trentaquattro anni di età. Il tasso di abbandono scolastico è ancora al di sopra della media Ue nonostante stia diminuendo in maniera costante. La scuola superiore non riceve finanziamenti adeguati a far fronte al problema dell’invecchiamento e assottigliamento dei docenti. È quanto emerge dalla relazione della Commissione Ue sulla formazione e l’istruzione 2016 in Italia che constata che l’ingresso nel lavoro è difficile anche per le persone altamente qualificate e dà luogo al fenomeno della fuga dei cervelli. Questa fuga, si legge nel rapporto, “potrebbe rilevarsi una perdita netta e definitiva del capitale umano altamente qualificato, che potrebbe minare la competitività dell’Italia”.

Investire nel ritorno dei cervelli in fuga

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