Raul Khadzhimba è da fine settembre il nuovo presidente dell’Abkhazia, dopo la vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi a fine agosto. Si tratta di un ex ufficiale del KGB, comandante dell’intelligence durante il conflitto con la Georgia.

Dal 2002 è stato ministro della difesa fino al 2004 quando vinse le elezioni, poi annullate. Nel 2005 fu eletto vicepresidente e fondò il Forum dell’Unità Nazionale.
A fine maggio a Sukhumi sono iniziate manifestazioni di protesta contro il presidente Ankvab a causa della situazione economica, dell’assenza di una programmazione finanziaria, della dipendenza del budget nazionale dagli aiuti russi, dei mancati investimenti esteri attesi in occasione delle Olimpiadi di Sochi, dell’autoritarismo del Governo, delle richieste di riforma dei sistemi elettorali locali e del sistema presidenziale, con una cessione di poteri al parlamento, oltre che di una maggiore trasparenza. Il Presidente ha provveduto a ricevere una delegazione dei rappresentanti dei manifestanti senza però prestare ascolto alle loro richieste riguardo le proprie dimissioni. A seguito di tali eventi il palazzo presidenziale è stato occupato dalle forze di opposizione e Ankvab si è rifugiato in una base militare russa a nord-ovest.
Il primo di giugno Ankvab si è dimesso, denunciando gli eventi degli ultimi giorni come un colpo di stato, mentre elezioni sono state indette per fine agosto.
Una delle questioni che hanno acceso il dibattito politico e che hanno suscitato il disappunto delle forze d’opposizione è stata la gestione dei rapporti con i georgiani (25 mila persone) che vivono nelle aree meridionali.
A causa della diffusa corruzione e della scarsa trasparenza, molti sono riusciti ad ottenere un passaporto abkhazo in violazione della legge che prevede la rinuncia a quello georgiano. Khadhzimba ha dichiarato di voler sviluppare un database nazionale in cui vengano riportati i dati di tutti coloro che detengono illegalmente due passaporti, impedendo loro di votare; l’avversione di Khadhzimba è legata al fatto che le sconfitte elettorali subite sono legate al voto degli abitanti di etnia georgiana del distretto di Gali, orientati verso candidati accomodanti con le minoranze.
Durante le elezioni la partecipazione alle urne è stata del 70%, Khadhzimba ne è uscito vincitore al primo turno con il 50.57% dei consensi. Putin si è congratulato con Khadhzimba, esprimendo la speranza che il presidente eletto possa portare stabilità politica, assicurare il raggiungimento del consenso nazionale e aiutare concretamente nella risoluzione dei problemi socioeconomici affrontati dal Paese.
Sebbene rientri nella sfera d’influenza russa, come dimostrato anche dal generale sostegno di tutti i candidati all’idea di rafforzare i rapporti e la cooperazione con la Federazione, l’Abkhazia si distingue dalla regione separatista georgiana dell’Ossezia del Sud in cui è forte la volontà della popolazione di entrare a far parte della Russia, come dimostrato dalle recenti elezioni parlamentari caratterizzate dalla vittoria di partiti “unionisti”; infatti in Abkhazia l’idea dell’annessione non è generalmente diffusa, se non tra la popolazione di etnia russa o armena, mentre è generalmente avversa dagli abitanti di etnia georgiana e abkhaza.
Khadhzimba ha proposto di aumentare i valichi di confine tra la Repubblica e la Federazione, spostando personale dai tre posti di blocco situati al confine con la Georgia, non ritenuti funzionali.
Khadhzimba intende ora incentivare gli investimenti nell’industria del turismo, nell’agricolutra e nel settore dell’energia. Entro la fine dell’anno Sukhumi e Mosca firmeranno un trattato di amicizia, cooperazione e reciproca assistenza, per migliorare il livello di integrazione tra i due Stati.
L’Abkhazia aspira a essere riconosciuta da Bielorussia e Kazakistan, con l’obbiettivo di entrare a far parte dell’Unione Eurasiatica, e quindi aprire il proprio mercato oltre la Russia, cercando di migliorare le condizioni del Paese.
Raul Khadzhimba è da fine settembre il nuovo presidente dell’Abkhazia, dopo la vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi a fine agosto. Si tratta di un ex ufficiale del KGB, comandante dell’intelligence durante il conflitto con la Georgia.