spot_img

L’8 marzo delle donne rifugiate


Si scappa in fretta e furia, prendendo i bambini in braccio, o con un figlio nel grembo, vittime di soprusi, violenze sessuali e fisiche, pur di poter passare il confine.  Isolate nei paesi ospitanti, escluse dal lavoro, da corsi di lingua e di formazione. Queste le donne rifugiate che fuggono dalle guerre. È la festa delle donne,  ma c’è poco da festeggiare, l’immagine non  può che correre a loro, ai loro sguardi , alla loro fatica, alla disumanità che incontrano ogni giorno, prima nel viaggio e poi anche all’arrivo nei paesi ospitanti.

Si scappa in fretta e furia, prendendo i bambini in braccio, o con un figlio nel grembo, vittime di soprusi, violenze sessuali e fisiche, pur di poter passare il confine.  Isolate nei paesi ospitanti, escluse dal lavoro, da corsi di lingua e di formazione. Queste le donne rifugiate che fuggono dalle guerre. È la festa delle donne,  ma c’è poco da festeggiare, l’immagine non  può che correre a loro, ai loro sguardi , alla loro fatica, alla disumanità che incontrano ogni giorno, prima nel viaggio e poi anche all’arrivo nei paesi ospitanti.

Il Parlamento Europeo dedica a queste donne migranti la giornata internazionale della donna, una risoluzione dei parlamentari Ue dovrà servire come stimolo ai singoli stati per affrontare urgentemente i problemi delle donne rifugiate. “Le forme di violenza individuali e di genere dovrebbero essere un motivo valido per richiedere asilo nell’Unione europea” si legge nella relazione.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo