Questa intervista è stata pubblicata stamattina. Nel pomeriggio Giorgos Stathakis è stato nominato Ministro dell’Economia, Infrastrutture, Marina mercantile e Turismo nel nuovo governo del neo-eletto Primo Ministro Alexis Tsipras.
All’indomani della massiccia vittoria di Syriza il giovane primo ministro e il suo team di economisti si preparano ad affrontare la troika dei creditori internazionali. eastonline ha interpellato Giorgos Stathakis, deputato, economista, uno dei più influenti consiglieri di Syriza, che ha spiegato su che cosa si basi il “metodo Tsipras”, certo che l’Europa accetterà un compromesso sul memorandum greco. Il problema è che, al momento, non è prevista una exit strategy nel caso in cui rifiuti.
Giorgos Stathakis, Syriza ha vinto le elezioni e adesso la Grecia ha puntati su di sé gli occhi di mezza Europa. Da dove inizierete con il vostro programma economico?
Inizieremo con i primi punti del Programma di Salonicco (che Tsipras ha presentato nel settembre 2014 ndr) per fare fronte all’emergenza umanitaria in atto nel Paese. Per prima cosa daremo energia gratis alle persone che stanno sotto la soglia di povertà, poi interverremo sulla gestione delle aziende grandi e medio-grandi. Per quanto riguarda il lavoro verrà introdotto il salario minimo garantito nel settore privato. A questi vanno aggiunti altri provvedimenti prettamente politici dal grande valore simbolico.
E come finanzierete tutti questi provvedimenti? Alcuni economisti dicono che con i soldi che avete a disposizione non potete fare nemmeno un terzo delle cose che avete promesso…
Il programma è stato disegnato per restare negli obblighi del budget a disposizione, bisogna per prima cosa distribuire le spese e iniettare liquidità. La lotta all’evasione fiscale sarà uno strumento determinante per portare avanti il nostro progetto.
E anche su questo ci sarebbe da dire. Sembra che non abbiate nemmeno ancora il sistema informatico adatto per questo scopo. Come potete pensare di combattere l’evasione fiscale su larga scala se poi non ci sono gli strumenti per farlo?
Ci sono comunque molte aree dove il recupero delle tasse può migliorare nel breve tempo.
Mi fa un esempio pratico?
L’Iva, solo da qui possiamo ricavare subito un miliardo di euro. E poi la tassazione sulle persone più ricche, dove l’evasione tocca le vette più elevate.
Va bene che in questo momento i ricchi in Grecia sono sicuramente una minoranza, ma non temete che questo provvedimento, se eseguito in modo drastico possa portare alla fuoriuscita di capitali preziosi, ammesso che non ci abbiano già pensato?
No, è gente che si è arricchita in Grecia e che negli ultimi anni non ha pagato praticamente nulla.
Parliamo di troika, cosa intendete proporre come alternativa al memorandum esistente?
C’è un problema centrale per noi che è quello della gestione del surplus primario. Con gli accordi vigenti, la percentuale di Pil che deve essere realizzata come avanzo primario per rispettare gli impegni sulla riduzione del debito è fissata al 4,5%, noi chiederemo di metterla 2%. Questo ci permetterebbe di utilizzare il 2,5% di differenza per creare nuovi investimenti.
La Troika accetterà?
Penso che in fondo sappiano anche loro che il programma greco è fallito. La disoccupazione ai massimi storici e l’esplosione del debito dimostrano che il memorandum è stato un fallimento. Noi andremo lì con un programma alternativo, nella speranza di firmare un accordo.
E se l’accordo non arriva? Le prime dichiarazioni non sono esattamente concilianti…
La situazione politica, le decisioni prese dalla Bce in materia di politica economica, la situazione in altri Paesi, come l’Italia e la Francia sono tutti fattori che creano margini per negoziare.
Ripeto: e se l’accordo non arriva?
Arriverà
In casa Syriza regna l’ottimismo. Ma possiamo sapere da cosa deriva tanta certezza?
La mossa di Mario Draghi sul QE è un messaggio molto chiaro: la Grecia rimane nell’Eurozona. Si tratta di una decisione molto importante. Finanziare l’economia greca sarà più facile del passato e con accordo adeguato con i partner europei e la Grecia dentro nel programma di Draghi, dal primo luglio il ritorno sui mercati sarà più facile.
Una concatenazione di eventi per lei è sufficiente a determinare un cambio di prospettiva tale delle politiche della troika?
Non è una concatenazione di eventi. Si è arrivati al dunque e adesso è sotto gli occhi di tutti che la gestione della crisi economica degli ultimi 5 anni è stata fallimentare. L’elezione di Tsipras rappresenta una buona notizia per tutti.
Siete così ottimisti anche per quanto riguarda la tenuta del governo con Anel (i Greci Indipendenti ndr)?
Certamente. Al voto di fiducia avremo oltre 180 voti.
I mercati greci sono noti per la loro volubilità e per l’emotività con cui reagiscono ai cambiamenti politici. Non vi spaventa questo, adesso che, voi di sinistra, avete fatto un governo con un partito a dire poco conservatore?
L’intesa con Anel è solida soprattutto sugli aspetti economici per quanto riguarda i mercati è da due giorni prima il voto che erano positivi vuole dire che per ora abbiamo la loro fiducia.