Nei Balcani le banche centrali fanno da sé: il Kosovo e il Montenegro hanno adottato l’euro senza aderire all’Unione europea.
Mentre i regolatori dell’Unione europea riesaminano l’architettura di base dell’euro, la valuta sembra seguire invece l’obiettivo imperiale di diffondersi nel mondo. Tutti i membri della Ue, eccetto il Regno Unito (e la Danimarca) che ha(nno) negoziato una clausola d’esenzione, sono obbligati a introdurre la moneta comune nel momento in cui soddisfano i criteri di convergenza. Tanto che certi Paesi membri, come la Svezia e la Repubblica Ceca, fanno molta attenzione a non ottemperarli per poter conservare come moneta la corona svedese e quella ceca. Altri, come l’Estonia, si sottopongono invece a una drastica austerità per adottare l’euro, come faranno gli Estoni nel 2014.
Forse però c’è un’altra strada, quella del Kosovo e del Montenegro che lo hanno adottato unilateralmente. Anche se è stato in parte uno sviluppo naturale, poiché già prima dell’Unione monetaria i loro cittadini usavano il marco tedesco, essa configura comunque un meccanismo inusuale tramite il quale un Paese delega lo strumento di scambio a un altro economicamente più forte. E non a seguito di trattative di una commissione valutaria: i due Paesi hanno semplicemente abolito le valute. L’ex governatore della Banca centrale del Montenegro ricorda che il suo Paese ha preso la decisione prima che l’euro entrasse in circolazione, per evitare che lo smembramento della Jugoslavia innescasse nel Paese un ciclo di iperinflazione. L’approccio tuttavia potrebbe impedire ai due Paesi di accedere alla Ue.
Per continuare a leggere, scarica il pdf gratuito.
Nei Balcani le banche centrali fanno da sé: il Kosovo e il Montenegro hanno adottato l’euro senza aderire all’Unione europea.