Ci si sposa di meno e si divorzia di più nel Paese degli Ayatollah.
Negli ultimi anni il numero di matrimoni celebrati in Iran è progressivamente calato, suscitando forte preoccupazione nelle autorità della Repubblica islamica. Le motivazioni sono per lo più collegate alla situazione economica in cui versa il Paese, che ha visto diminuire il benessere delle famiglie medie, non disposte però a rinunciare agli sfarzi tipici delle nozze iraniane.
Nonostante l’evoluzione nel tempo, il rituale matrimoniale in Iran risale più all’antica tradizione zoroastriana che a quella musulmana ed è nella cultura persiana la più grande occasione di festa nella vita di ogni adulto.
Le fasi che portano all’unione della coppia iniziano con il Khastegari, in cui il futuro sposo, accompagnato dalla propria famiglia, chiede la mano di lei. Qualora la famiglia della sposa accetti, a seguito del fidanzamento ufficiale, gli sposi celebrano la loro unione siglando un contratto matrimoniale tramite un rituale caratterizzato da un sontuoso banchetto beneaugurante, il Sofreh-ye Aghd.
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Ci si sposa di meno e si divorzia di più nel Paese degli Ayatollah.
Negli ultimi anni il numero di matrimoni celebrati in Iran è progressivamente calato, suscitando forte preoccupazione nelle autorità della Repubblica islamica. Le motivazioni sono per lo più collegate alla situazione economica in cui versa il Paese, che ha visto diminuire il benessere delle famiglie medie, non disposte però a rinunciare agli sfarzi tipici delle nozze iraniane.