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L’omosessualità delle vittime di Orlando per le istituzioni indiane non esiste


All'indomani della strage del Pulse di Orlando sono piovuti messaggi di solidarietà agli Usa da ogni angolo del globo. Anche dall'India, che con Narendra Modi sta cercando di posizionarsi, a livello pubblico, come uno degli «amici» più cari della democrazia a stelle e strisce. Il cordoglio istituzionale, viaggiando tra comunicati stampa e tweet, si è però concentrato unicamente sulla minaccia terroristica globale, rimuovendo dal discorso il fatto che le 49 persone uccise da Omar Mateen erano omosessuali e l'atto terroristico «offerto» alla propaganda dell'Isis ha una caratterizzazione spiccatamente omofobica. Un tema dal quale le istituzioni indiane si tengono bene alla larga.

All’indomani della strage del Pulse di Orlando sono piovuti messaggi di solidarietà agli Usa da ogni angolo del globo. Anche dall’India, che con Narendra Modi sta cercando di posizionarsi, a livello pubblico, come uno degli «amici» più cari della democrazia a stelle e strisce. Il cordoglio istituzionale, viaggiando tra comunicati stampa e tweet, si è però concentrato unicamente sulla minaccia terroristica globale, rimuovendo dal discorso il fatto che le 49 persone uccise da Omar Mateen erano omosessuali e l’atto terroristico «offerto» alla propaganda dell’Isis ha una caratterizzazione spiccatamente omofobica. Un tema dal quale le istituzioni indiane si tengono bene alla larga.

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