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La censura del giornalismo in Yemen


Almeno otto giornalisti sono stati uccisi - e molti altri rapiti dalle milizie Houthi - mentre svolgevano il loro lavoro, sin dall’inizio del conflitto in Yemen nel 2015, secondo il sito del Comitato per la Protezione dei Giornalisti.

Nonostante il conflitto yemenita riceva molta meno attenzione mediatica della più celebre guerra in Siria, le conseguenze per i giornalisti che lavorano in Yemen sono altrettanto pericolose. «Non è rimasto quasi più nessun corrispondente straniero nella capitale yemenita, Sana’a», spiega Thuraya Dammaj, giornalista per l’agenzia ufficiale di Stato, Saba Net.

Almeno otto giornalisti sono stati uccisi – e molti altri rapiti dalle milizie Houthi – mentre svolgevano il loro lavoro, sin dall’inizio del conflitto in Yemen nel 2015, secondo il sito del Comitato per la Protezione dei Giornalisti.

Nonostante il conflitto yemenita riceva molta meno attenzione mediatica della più celebre guerra in Siria, le conseguenze per i giornalisti che lavorano in Yemen sono altrettanto pericolose. «Non è rimasto quasi più nessun corrispondente straniero nella capitale yemenita, Sana’a», spiega Thuraya Dammaj, giornalista per l’agenzia ufficiale di Stato, Saba Net.

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