
È un periodo nel quale nel mondo della sinologia americana, si sta producendo una virata riguardo l’analisi della potenza cinese. Se fino ad oggi, tanto gli Usa quanto la Cina, sono stati guardinghi e hanno cercato sempre di mediare, pare che da qualche tempo i giudizi americani sulla Cina stiano tentando, invece, di evidenziare i pericoli legati alla crescita del peso geopolitico di Pechino. La banca asiatica, gli accordi commerciali, le nuove via della Seta: tutti eventi considerati pericolosi per l’egemonia americana.
E così, in questi giorni, si torna a parlare anche del pericolo informatico cinese. L’update di un documento strategico dell’esercito di Pechino, dimostrerebbe la perfetta coscienza da parte dei cinesi, nel preparare e utilizzare team di esperti informatici, in funzione di attacchi a sistemi stranieri. E l’Fbi indaga ancora sulla Cina per un hacking a register.com
Scienza militare
Secondo alcuni magazine, compreso il The Diplomat, il documento strategico cinese, recentemente tradotto dagli esperti americani, Science of Military Strategy, scritto anni fa, ma aggiornato ultimamente, evidenzierebbe la strategia cinese di dotarsi di team di esperti, non solo per difendersi da attacchi informatici, ma anche per effettuarli.
A parlare è Joe McReynold, autore di un libro di prossima uscita: la Cina, dice, ha capito che non poteva più nascondersi, continuando a negare l’esistenza di questi team.

Ammissioni
«Queste ammissioni, spiega al Daily Beast James Lewis, uno dei maggiori esperti sulla capacità di cyber della Cina, non sono considerate sconvolgente dagli analisti e dagli esperti che seguono da vicino le dichiarazioni di funzionari cinesi, perché «tutti noi ipotizzavamo che stessero mentendo, quando negavano le loro potenzialità informatiche».
Cyber sicurezza e affari
Guerra informatica, un modo come un altro per contrastarsi non apertamente. All’origine però non ci sono solo questioni legate a furti industriali o allo spionaggio. A fare da sfondo a queste, come altre battaglie, c’è un business relativo alla sicurezza informatica e le transazioni commerciali.
Nel febbraio scorso l’amministrazione Obama aveva specificato di considerare il programma delle nuove regole di sicurezza informatica in Cina come un «grande ostacolo» al commercio, sollevando preoccupazioni direttamente a Pechino.
Come aveva riportato la Reuters, «Il vice rappresentante del Commercio americano, Robert Holleyman, ha detto che i nuovi regolamenti, che costringerebbero i fornitori di tecnologia delle banche cinesi a consegnare il codice sorgente e ad adottare algoritmi di crittografia cinesi, vanno nella direzione opposta rispetto alle mosse di Pechino per aprire i suoi mercati e l’economia».
L’ultima accusa
E in questi giorni gli Usa attaccano nuovamente la Cina sul fronte informatico.
Secondo l’Fbi, come specifica oggi il Financial Times, dietro gli attacchi a register.com, evidenziati negli ultimi tempi, ci sarebbero proprio loro, i cinesi.
@simopieranni
È un periodo nel quale nel mondo della sinologia americana, si sta producendo una virata riguardo l’analisi della potenza cinese. Se fino ad oggi, tanto gli Usa quanto la Cina, sono stati guardinghi e hanno cercato sempre di mediare, pare che da qualche tempo i giudizi americani sulla Cina stiano tentando, invece, di evidenziare i pericoli legati alla crescita del peso geopolitico di Pechino. La banca asiatica, gli accordi commerciali, le nuove via della Seta: tutti eventi considerati pericolosi per l’egemonia americana.