È la Grecia di cui non parla mai nessuno, quella di successo, che sta resistendo agli urti della crisi e in qualche caso anche reagendo al momento più duro attraversato dall’Ellade dal 1974 inventandosi qualcosa di nuovo.
C’è chi le turbolenze dei mercati e la mancanza di liquidità non le ha proprio sentite. È il caso di Coco-mat, azienda nata nel 1989 a conduzione familiare. Adesso è un leader indiscusso a livello mondiale per quanto riguarda la creazione di prodotti naturali per il sonno e per il bagno, dai materassi ai cuscini, dalle lenzuola agli asciugamani. Un trend sempre più in crescita, che nel 2014 ha portato l’azienda a fatturare circa 69 milioni di euro e dare lavoro a oltre 200 persone. Lo spirito imprenditoriale non manca di certo a Pavlos Ermorfidis, che negli ultimi anni è passato prima alla fornitura di alberghi e alla partnership con alcune strutture extralusso e ora alla creazione di hotel a marchio Coco-mat. “Credo che i greci dovrebbero tornare alla natura, ai colori, al profumo del vento, al mare” raccontava una volta, spiegando i segreti del suo successo.
Una coppia di giovani universitari nel 1996 lo ha preso in parola, dando vita forse alla storia di successo più bella della Grecia moderna, di sicuro la più profumata. Si tratta di Georgios e Lena Korres, proprietari dell’omonimo marchio di prodotti cosmetici naturali, che ha varcato da tempo i confini nazionali approdando con successo in mercati come quello statunitense, dove di sicuro la concorrenza non manca. Il segreto del loro successo sono i profumi e i colori dell’Isola di Naxos e l’aver catalogato oltre 3000 piante officinali tipiche del territorio greco. Con la loro presenza in 30 Paesi e i loro 300 dipendenti rappresentano uno dei brand greci com maggiore visibilità al mondo. Georgios e Lena sono stati inseriti nella classifica dei 40 maggiori influencers a livello mondiale sotto i 40 anni.
Bellezza e natura sì, ma anche tanta ricerca e innovazione. E se Ermorfidis consigliava di tornare alla natura, c’è chi proprio non gli ha dato retta e punta dritto verso il futuro. I commentatori più ottimisti dicono che la Grecia potrebbe diventare una nuova Israele, quel che è certo è che in molti hanno reagito ai tempi duri della crisi sviluppando una loro start-up, che in alcuni casi gli ha letteralmente cambiato la vita. Le persone che cercano fortuna con una loro idea sono sempre di più, aiutate anche dagli strumenti che la rete mette a disposizione, primo fra tutti il sito promosso dal governo StartupGreece.gov.gr dove vengono date informazioni circa le normative, fondi a disposizione, condivisione di idee e progetti. La burocrazia e il peso fiscale e volte sono disincentivanti, ma alle volte i risultati arrivano, in alcuni casi anche grazie allo spostamento della società in posti come Londra, che agevolano dal punto di vista normativo e delle tasse l’iniziativa personale.
Tra quelli che cantano vittoria, ci sono sicuramente i fondatori di e-food.gr, il primo e principale sito di consegne a domicilio greco, che in pochi anni ha visto il numero di ristoranti nel suo database aumentare fino a 2700 in 42 diverse città dell’Ellade. Il successo non ha fatto dimenticare a chi lo ha lanciato la solidarietà. E così, oltre a fare business e-food-gr collabora con associazioni no-profit come Boroume, specializzate nel limitare gli sprechi alimentari e distribuendo così ogni giorno 2500 pasti gratis alla popolazione stremata dalla crisi.
E se qualcuno ha pensato al cibo, altri hanno lavorato sul bene più prezioso per l’uomo: la salute. Elephteria Zourou, dopo aver passato anni ad aspettare mesi per ottenere un appuntamento, ha pensato di creare un sito, chiamato doctoranytime, per trovare specialisti e ospedali in ogni momento della giornata, con l’utilizzo di un database che presenta dei filtri come il tipo di medico che si sta cercando, la disponibilità, la località, la fascia di prezzo e le convenzioni con le assicurazioni private.
Ma lo startupper più famoso in Grecia per eccellenza viene considerato Nick Drandakis, creatore di Taxibeat, l’application che ti aiuta a trovare e a chiamare il taxi più vicino a te. Anche in questo caso, l’idea è venuta in seguito a una diretta esperienza personale. “Ero fuori a cena con amici – racconta Nick Drandakis – quando all’uscita del ristorante volevamo trovare un taxi ma nessuno era disponibile. In quel momento ho pensato che sarebbe proprio stato comodo potere chiamare il taxi con il proprio smartphone”. Correva l’anno 2011. Oggi, dopo aver conquistato il mercato greco, Taxibeat è approdato con successo anche in Francia, Romania e Brasile.
Storia di una Grecia che non ha alcuna intenzione di passare come il nuovo, grande malato d’Europa e che sta sfruttando la crisi come un’opportunità per esprimere idee innovative. Non è un caso che i biglietti per gli appuntamenti del settore, primo fra tutti TEDxAthens, un vero e proprio simposio dedicato a innovazione, creatività e idee, vadano esauriti nel giro di poche ore e che nella caotica Atene ci sia sempre più spazio per posti di coworking.
È la Grecia di cui non parla mai nessuno, quella di successo, che sta resistendo agli urti della crisi e in qualche caso anche reagendo al momento più duro attraversato dall’Ellade dal 1974 inventandosi qualcosa di nuovo.