Il miliardario e filantropo starebbe pensando di candidarsi alla presidenza, motivato dal calo di Joe Biden nei sondaggi. Tra i Democratici però vanno forte i radicali
Michael Bloomberg, imprenditore, filantropo ed ex-sindaco di New York, starebbe considerando di candidarsi alle primarie del Partito Democratico in vista delle elezioni presidenziali, che si terranno negli Stati Uniti il 3 novembre 2020.
In passato Bloomberg aveva più volte valutato la possibilità di candidarsi alla presidenza, salvo poi ritirarsi prima ancora di ufficializzare la decisione. Stavolta però sembrerebbe che il miliardario – uno degli uomini più ricchi al mondo – sia mosso da una maggiore convinzione: o almeno questo è quanto si evince dai giornali americani, in particolare da un articolo del New York Times che riporta anche le parole di un suo stretto consigliere.
Bloomberg (77 anni) aveva inizialmente deciso di non partecipare alle primarie perché Joe Biden – vicepresidente sotto l’amministrazione di Barack Obama, dal 2009 al 2017 – sembrava essere il candidato favorito a ottenere la nomination del Partito Democratico. La popolarità di Biden non avrebbe dunque permesso a Bloomberg di emergere, dato che i due sono simili per età, per vicinanza all’establishment e per posizioni politiche, centriste e moderate.
Negli ultimi mesi però lo scenario è molto cambiato: Biden è apparso in difficoltà ed è stato superato nei sondaggi da Elizabeth Warren e Bernie Sanders, molto più orientati a sinistra. Bloomberg però non avrebbe fiducia nelle capacità dei due di battere Donald Trump.
Questa settimana il Governo americano ha avviato la procedura formale per uscire dall’accordo di Parigi sul clima. In un articolo scritto per Eastwest, Bloomberg aveva spiegato che gli Usa, a prescindere dalle decisioni della Casa Bianca, continueranno comunque a onorare gli impegni di riduzione delle emissioni grazie agli sforzi di una coalizione di città, Stati e aziende volenterose.
Gli analisti hanno espresso dei dubbi sulle effettive potenzialità di successo di Bloomberg – che è un miliardario e un moderato – in un Partito Democratico che si è spostato a sinistra. Sia Warren che Sanders (ancora più radicale) sostengono infatti la necessità di aumentare le tasse sugli americani più ricchi e utilizzare i ricavi per finanziare programmi sociali che allievino le disuguaglianze.
Leggi l’articolo di Michael Bloomberg.
@marcodellaguzzo
Il miliardario e filantropo starebbe pensando di candidarsi alla presidenza, motivato dal calo di Joe Biden nei sondaggi. Tra i Democratici però vanno forte i radicali