La questione «morale» in Cina
All'interno del concetto di «sogno cinese» del presidente Xi Jinping, si raccoglie anche la necessità per il Paese di recuperare un ordine morale. Dopo gli anni del maoismo e quelli delle riforme, la Cina ha provveduto a modificare profondamente la propria concezione dei valori. Se il maoismo ha tentato di annientare il confucianesimo, registrato tra i «vecchiumi», le Riforme di Deng hanno provato ad annacquare la portata ideologica di Mao. E ora i cinesi, appaiono senza alcuna bussola morale.

All’interno del concetto di «sogno cinese» del presidente Xi Jinping, si raccoglie anche la necessità per il Paese di recuperare un ordine morale. Dopo gli anni del maoismo e quelli delle riforme, la Cina ha provveduto a modificare profondamente la propria concezione dei valori. Se il maoismo ha tentato di annientare il confucianesimo, registrato tra i «vecchiumi», le Riforme di Deng hanno provato ad annacquare la portata ideologica di Mao. E ora i cinesi, appaiono senza alcuna bussola morale.
Il Partito comunista – è stato scritto in questi giorni – starebbe per rafforzare la sua formazione ideologica dei funzionari per evitare un «declino morale» a causa dell’influenza degli standard morali occidentali. Rafforzare la fede nel comunismo aiuterà nella lotta contro la corruzione dilagante, ha affermato l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, citando un comunicato del partito.
«I cambiamenti socio-economici profondi in patria e all’estero hanno portato maggiori distrazioni per i funzionari che devono affrontare la perdita di fede e il declino morale», dice la nota.
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