spot_img

La Russia chiude i media Tatari, ma in Crimea nessuno protesterà


Come era ampiamente previsto, le autorità russe hanno chiuso gli ultimi media indipendenti in lingua Tatara della Crimea, compresa l’emittente televisiva Atr. In molte voci internazionali si sono levate contro l’ennesima violazione dei diritti delle minoranze. Ma in Crimea la cosa non interessa a nessuno.

Era solo questione di tempo. La repressione delle libertà della comunità Tatara in Crimea era cominciata prima ancora dell’annessione della penisola, già dalle prime mosse dell’occupazione militare. La chiusura di Atr, l’ultima emittente indipendente a trasmettere in Crimea, è soltanto l’ultimo passo in ordine di tempo della russificazione della Crimea.

La scomparsa quasi totale della lingua ucraina dalle scuole, la chiusura delle chiese ortodosse del patriarcato di Kiev e il divieto d’ingresso nella penisola per alcuni leader della comunità Tatara, sono solo alcuni dei tasselli di un quadro più articolato. La chiusura di Atr ha causato rimostranze da parte di organizzazioni internazionali e leader politici stranieri, ma a finora ai crimeani sembra andar bene così.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo