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La strategia di Putin per dividere l’Europa


Ungheria, Grecia, Cipro e – forse – Italia. Il Cremlino ha i suoi cavalli di Troia all’interno dell’Ue per marginalizzare le posizioni più antirusse di Germania, Polonia e Paesi baltici. E sta funzionando.

Ungheria, Grecia, Cipro e – forse – Italia. Il Cremlino ha i suoi cavalli di Troia all’interno dell’Ue per marginalizzare le posizioni più antirusse di Germania, Polonia e Paesi baltici. E sta funzionando.

Le sanzioni fanno male, è vero. Ma, a differenza di quello che vogliono farci credere alcune forze politiche di casa nostra, fanno più danni a Mosca che non per l’effetto boomerang sull’economia europea. E questo Putin lo sa bene. Gli conviene molto però cavalcare l’onda antisanzionista e le debolezze economiche di alcuni Paesi per spaccare l’unità d’azione europea. Sfruttando anche la nuova alleanza transnazionale che si sta creando tra le destre europee (vedi Orban, Le Pen e Salvini) e il Cremlino. Ma non solo, perché c’è anche la Grecia di Tsipras.

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