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Lula e la nuova sinistra latino-americana


Il Brasile è considerato l'ago della bilancia in America Latina in relazione al sostegno o meno dei governi di sinistra in conflitto con gli Usa. Verso i quali però non c'è più la condiscendenza del passato da parte della sinistra latinoamericana.

Il ministro degli esteri del Brasile, Mauro Vieira, ha annunciato lo scorso 8 agosto l’espulsione dell’ambasciatrice del Nicaragua a Brasilia, Fulvia Patricia Castro Matus, in risposta all’espulsione dell’ambasciatore brasiliano a Managua, Breno de Souza da Costa, ordinata dal presidente Daniel Ortega e avvenuta poche ore prima. Il rappresentante del governo Lula in Nicaragua, avrebbe ricevuto l’ordine – non ufficiale – di abbandonare il paese a fine luglio, per non esser stato presente in occasione delle celebrazioni del 45º anniversario della Rivoluzione Sandinista lo scorso 19 luglio.

Le relazioni tra i due paesi, in ogni caso, erano già molto fredde dall’ottobre del 2023, quando Lula accettò la richiesta di Papa Francesco per mediare in favore dell’Arcivescovo di Metagalpa, Rolando Álvarez, arrestato dal governo di Ortega con l’accusa di sedizione. Da allora, sostengono fonti diplomatiche, tra i due presidenti, in passato alleati, non ci sono stati più contatti diretti.

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