Una prova difficile quella che si trova ad affrontare il governo di Malta, la sua prima volta alla Presidenza d’Europa.
L’Europa trema per gli attacchi terroristici delle ultime settimane, per gli scossoni elettorali appena passati e quelli alle porte nei prossimi mesi, per i populismi e le inconcludenze, per il fiasco del piano per l’immigrazione dettato dagli egoismi dei governi, le manovre in uscita della Gran Bretagna dall’Ue, la povertà, le diseguaglianze e la disoccupazione diffuse in particolare al Sud, le politiche di vicinato e le politiche commerciali con altri paesi in un periodo globalmente complicato a dire poco, l’avvento di Trump e lo scricchiolio di un rapporto che potrebbe non esser più quello di una volta.
Saprà l’esordiente Malta, reggere e guidare l’Europa nei prossimi mesi? Migrazione, mercato unico, sicurezza, inclusione sociale, politiche di vicinato europee e il settore marittimo sono per ora le sei priorità che il governo maltese ha individuato tra le questioni che si accingerà ad affrontare a suo dire. Alla guida Ue sarà un governo socialista con il Primo Ministro Joseph Muscat, già eurodeputato tra il 2004 e il 2007 e al governo dal 2013 fino al 2018. Malta è una repubblica unicamerale con un Parlamento composto dai rappresentanti di due principali partiti il Partito Nazionalista (Cristiano-Democratico) e il Partito Laburista (Social-Democratico).
In tutto questo la presidenza maltese è anche preparata per un potenziale inizio delle negoziazioni per la Brexit. D’altronde la Premier britannica Theresa May ha dichiarato che la notifica dell’attivazione dell’articolo 50 da parte del Governo inglese può attendersi entro marzo 2017. I tempi però potrebbero allungarsi perché in queste ore l’ambasciatore del Regno Unito presso l’Ue Sir Ivan Rogers, considerato tra i più esperti diplomatici britannici, ha rassegnato le dimissioni, a meno di tre mesi dall’avvio dei negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, a causa di tensioni con Downing Street, riporta il Financial Times.
Le priorità del semestre Ue maltese
L’asilo e l’immigrazione saranno in cima all’Agenda maltese, come riporta un briefing dell’European Parliament Research Service. Si cercherà di far pressione sugli Stati membri per l’implementazione delle misure già accordate, l’Agenda Ue per l’Immigrazione e relativi pacchetti oltre alle misure annunciate nel Commission Work Programme (CWP). Al centro la lotta contro l’immigrazione illegale attraverso il Piano d’azione contro i trafficanti e scafisti e il Piano d’azione sui respingimenti. Particolare pressione sui governi Ue verrà posta sul ricollocamento di 160 mila persone che necessitano di protezione internazionale, come stabilito dalle decisioni del Consiglio sul tema per ora rimaste per lo più inascoltate. La riforma di Dublino non cambierà di molto le regole in gioco.
Punto chiave sarà anche la Sicurezza, il proseguimento della discussione sulla lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato, l’implementazione dell’Agenda per la Sicurezza 2015-2020. Diversi i dossier legislativi, tra i quali soprattutto quello sulla Direttiva sulla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale.
Altri temi che alla nuova presidenza toccherà affrontare saranno le proposte legislative già presentate sulla strategia per il Mercato Unico e il Mercato Digitale. La presentazione del pilastro dei Diritti Sociali sarà tra gli obiettivi maltesi con il coinvolgimento di parteners sociali, società civile e cittadini sull’occupazione, l’accesso al mercato del lavoro, eguali opportunità, condizioni di lavoro e un’adeguata e sostenibile protezione del lavoro. Il Consiglio potrebbe dare mandato alla Presidenza maltese di negoziare sulla proposta di un quadro normativo comune per le competenze e le qualifiche, ma è più probabile che si finirà invece a parlarne sotto la Presidenza estone.
La guida maltese cercherà poi di sviluppare ulteriormente le politiche di vicinato Ue, soprattutto guarderà alla stabilizzazione della Libia, rafforzerà le relazioni con la Lega degli Stati Arabi e cercherà di rivitalizzare i rapporti con gli Stati del Golfo. Al centro dei temi affrontati: la crisi migratoria e le sfide per la sicurezza dell’area mediterranea e del Medio Oriente. Prevista, tra l’altro, l’organizzazione di una Conferenza sul Vicinato del Sud, in particolare sull’occupazione giovanile, il dialogo interreligioso, il cambiamento climatico e la cultura. Anche la pesca avrà il suo spazio nei prossimi mesi: Malta si impegnerà per una politica marittima comune che includerà il turismo nautico, l’ambiente marino e la blue economy.
Queste le principali questioni individuate dal Governo maltese per l’agenda Ue dei prossimi mesi in un contesto certamente complesso tra sfide globali, populismi e debolezze politiche.