
Non doveva neppure affrontare l’argomento e alla fine è diventato, invece, il gancio attorno al quale dovrebbe ruotare la rinnovata alleanza tra Cina e Filippine. Xi Jinping e Duterte hanno comunicato l’avvio di un «meccanismo di negoziazione» capace di redimere le controversie in relazione al mar cinese meridionale.
Proprio nell’ultimo giorno di visita del presidente filippino Duterte in Cina è arrivato l’annuncio: i due paesi, in relazione alle zone di mare conteso nel mar cinese meridionale, hanno deciso di avviare un confronto bilaterale con lo scopo di redimere la disputa.
La notizia arriva dopo un periodo di tensione al riguardo, dipendente in parte anche dalla sentenza dell’Aia che aveva di recente dato ragione a Manila. Una sentenza che Pechino aveva definito «carta straccia».
Ma allora i rapporti tra i due paesi erano ancora in bilico. Pechino continuava a ritenere Manila nell’orbita Usa: Rodrigo Duterte doveva ancora scuotere gli equilibri asiatici con la sua intenzione di strappare l’alleanza con Washington.
La rinnovata vicinanza tra Pechino e Manila è arrivata in una giornata durante la quale gli Stati uniti hanno smentito proprio il presidente filippino: «Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta dai dirigenti delle Filippine di modificare nessuna delle nostre molte questione della cooperazione bilaterale», ha specificato Eric Schultz, un portavoce della Casa Bianca, a una domanda a proposito dell’annuncio del presidente filippino Rodrigo Duterte di interrompere l’alleanza con gli Usa allineandosi alla Cina.
«L’alleanza Usa-Filippine è stata costruita in 70 anni di storia, coinvolge i legami tra la gente e una lunga lista di preoccupazioni comuni sulla sicurezza», ha aggiunto. «Continuiamo ad essere il più forte partner economico delle Filippine», ha proseguito, ricordando gli investimenti diretti di 4,7 miliardi di dollari. Quanto a Pechino, ha sottolineato, ricordando le parole di Obama, «è nei nostri interessi che i Paesi dell’area Asia- Pacifico abbiano relazioni forti con una Cina responsabile».
In precedenza, infatti, Rodrigo Duterte aveva annunciato la «separazione» delleFilippine dagli Usa.
Duterte, partecipando al forum Cina-Filippine dedicato al business, aveva colto l’occasione «per annunciare la separazione dagli Stati Uniti, sia militare sia economico. Mi sono separato da loro, così ora dipenderò solo da voi per tutto il tempo».
Poi ha osservato che, come conseguenza, a fare da partner economico alle Filippine sarebbe toccato alla Cina: «Ma non vi preoccupate: vi aiuteremo come voi aiuterete noi», ha proseguito strappando un lungo applauso e risate alla platea folta, comprensiva di una delegazione di oltre 400 imprenditori filippini.
Il neo presidente filippino contrappone dunque al pivot americano in Asia, il suo personale «pivot cinese», nella speranza di attrarre investimenti – a partire dalle infrastrutture – e mettendo per ora da parte le «spinose questioni politiche».
All’incontro in mattinata nella Grande Sala del Popolo, i due presidenti hanno convenuto che il dialogo debba focalizzarsi «più sulla necessità di rafforzare la cooperazione che sull’ampiamento delle differenze».
Dal punto di vista economico i due hanno stilato «quattro linee guida»: promozione della fiducia reciproca, cooperazione pratica, scambi non governativi e sostegno su affari regionali. Cina e Filippine hanno siglato 13 accordi, dal turismo a commercio e investimenti, stimati dal ministro del Commercio filippino Ramon Lopez in 13,5 miliardi di dollari. Pechino, con l’insediamento di Duterte a fine giugno, aveva rinnovato la proposta un negoziato bilaterale sull’arbitrato, a patto che non ci fosse stato un coinvolgimento di parti terze, come Usa o Giappone.
Duterte, la prossima settimana, volerà in Giappone per una missione di tre giorni, a partire da giovedì. Tokyo, secondo i dati delle dogane filippine del 2015, è il il primo partner commerciale di Manila, con il 14,4%, precedendo Cina e Usa.
@simopieranni
Non doveva neppure affrontare l’argomento e alla fine è diventato, invece, il gancio attorno al quale dovrebbe ruotare la rinnovata alleanza tra Cina e Filippine. Xi Jinping e Duterte hanno comunicato l’avvio di un «meccanismo di negoziazione» capace di redimere le controversie in relazione al mar cinese meridionale.