Per Mattarella, sovranismo vaccino per migliorare l’Europa
Il Quirinale rompe il silenzio con un paradosso: l’attacco a Bruxelles ha spinto gli italiani ad approfondire le questioni europee
Il Quirinale rompe il silenzio con un paradosso: l’attacco a Bruxelles ha spinto gli italiani ad approfondire le questioni europee
Chi pensava che il Quirinale assistesse silente all’avanzata dei sovranismi in Italia e in Europa dovrà ricredersi.
Come è accaduto spesso in passato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è uscito allo scoperto in difesa delle istituzioni europee, fedele al dettato costituzionale. “Vi è un gran numero di Paesi che si trovano in situazioni senza precedenti” – ha detto il capo dello Stato – “ma non credo che questi cambiamenti possano avere conseguenze sul funzionamento del Parlamento, della Commissione e del Consiglio Europeo, e meno ancora minacciare l’esistenza dell’Unione”. Per Mattarella “la logica storica che sottende all’integrazione è più forte di tutte le polemiche, di tutte le contestazioni e di tutte le deviazioni”. Lo ha affermato il Presidente in un’intervista a Politique Internationale parlando del “vento del sovranismo”.
Il capo dello Stato afferma che solo restando in Europa si potranno risolvere le questioni più complesse dell’Europa, come la gestione dell’immigrazione, ma non risparmia critiche ai governanti dell’Unione: “Che la solidarietà sia mancata è un fatto di cui non si può che prendere atto. La maggior parte dei governi ha reagito in funzione di preoccupazioni elettorali interne, e ciò ha impedito loro di dare una risposta comune a questo fenomeno senza precedenti”.
Ma Mattarella mette in rilevo il “paradosso europeo”: a furia di parlar male dell’Europa, siamo tornati a interessarcene. “Lungi dal provare estraneità, come vorrebbero far credere alcuni”, – afferma – “gli europei provano un senso di appartenenza crescente. E paradossalmente, all’origine di questo rinnovato interesse vi sono i movimenti euroscettici”. Insomma: a forza di denigrare le istituzioni e le politiche europee, i sovranismi sono riusciti a mobilitare nuovamente gran parte della popolazione. Dunque, se l’Europa sarà più unita, dopo il 26 maggio, lo dovremo anche ai sovranismi, come se il virus euroscettico e statalista ci avesse aiutato a sviluppare l’anticorpo europeo.
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