spot_img

Il Messico non è (neanche) un Paese per ambientalisti


Lo sfruttamento senza regole avvelena la terra e i suoi abitanti. Gli attivisti che si oppongono finiscono nel mirino della repressione statale e dei clan criminali. Il numero degli omicidi cresce. E la privatizzazione del settore energetico può lanciare una nuova corsa alla terra

Ambientalisti nel canyon di Sant'Ana. REUTERS/Tomas Bravo

Lo sfruttamento senza regole avvelena la terra e i suoi abitanti. Gli attivisti che si oppongono finiscono nel mirino della repressione statale e dei clan criminali. Il numero degli omicidi cresce. E la privatizzazione del settore energetico può lanciare una nuova corsa alla terra

Secondo una stima realizzata dal Guardian e dalla ong Global Witness, nel 2017 sono stati assassinati 197 attivisti ambientali in tutto il mondo, con una media di quattro omicidi ogni settimana. Dopo Brasile (46 vittime), Filippine (41) e Colombia (35), il Messico è attualmente il quarto Paese più pericoloso per gli ecologisti, con 15 uccisioni accertate nell’anno appena trascorso. Nel 2016, con tre casi di omicidio, era il quattordicesimo.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo