Il team di investigatori ha diffuso il rapporto di oltre un anno di indagini sui resti del Boeing Malaysia abbattuto sui cieli dell’Ucraina nel 2014. La risposta russa, nel goffo tentativo di confutarlo, smentisce tutte le precedenti ricostruzioni e finisce per confermarlo.
Gli investigatori del Dutch Safety Board hanno detto quello che tutti sapevano già da un anno. Il volo Malaysia MH17 è stato abbattuto da un missile russo terra-aria, tipo Buk. Lo sapevano anche i russi che, nel tentativo di allontanare il più possibile gli sguardi dal sistema antiaereo mobile, avevano finora rimescolato le carte con una serie di ricostruzioni che vanno dall’incredibile al visto-nei-film-di-James-Bond.
Ora che quella che è stata sempre la spiegazione più probabile – già prima delle sofisticate indagini sui resti e sulla scatola nera del Boeing – è anche quella ufficiale, la versione russa cambia ancora. Ma nel pasticcio di controspiegazioni, finisce per confermare il lavoro degli olandesi.
Le due versioni coincidono
Il rapporto di 279 pagine analizza tutte le ipotesi. Persino quella del meteorite o della caduta di rifiuti spaziali. E li esclude tutti sulla base delle evidenze e dei dati della scatola nera. Esclude il missile aria-aria, così come i terra-aria portatili. Alla fine, i materiali non appartenenti all’aereo o al carico – frammenti di missile e pezzi di metallo di forma cubica o a farfalla – trovati tra i rottami e nei corpi delle vittime indicano un solo responsabile, il Buk di fabbricazione russa.
Analizzando la differenza in millisecondi del picco dell’esplosione captato nel cockpit e triangolando la posizione dei quattro microfoni, è stato ricavato con alta precisione il punto d’impatto.
Il rapporto è una cosa seria, da prendere sul serio.
L’azienda di stato russa Almaz-Anteya, però, non è stata da meno. Anzi, è andata persino oltre. Non accontentandosi dei resti del Boeing Malaysia, ha preso un Ilyushin-86 – vero – e gli ha fatto esplodere vicino un missile Buk, vero. Del resto è proprio l’Almaz-Anteya che produce i Buk.
Il rapporto pubblicato coincide su moltissimi punti con quello del Dutch Safety Board. Posizione del missile rispetto all’aereo, tipo di danni sulla fusoliera, zona di lancio. Le conclusioni però, sono diverse. Dicono i russi che ad abbattere il volo MH17 è stato un tipo di Buk non in dotazione alle forze armate russe, che dispongono solo del tipo 9M38M1, l’unico caricato anche con frammenti a forma di farfalla. Mentre sarebbe stato un tipo 9M38, in dotazione agli ucraini, caricato solo con frammenti cubici. Arrivano a questa conclusione perché i fori sui resti del Boeing non hanno la forma a farfalla, mentre l’Ilyushin dell’esperimento ne è pieno.
L’Ilyushin-86 però non è un Boeing 777. Ma, soprattutto, i russi hanno fatto un esperimento statico, mentre nella realtà l’aereo volava a 250 metri al secondo e il missile a 600 metri al secondo.
Un Buk, senza dubbio
Gli esperti russi non si rendono conto di dare ragione agli olandesi su tutta la linea. Nel rapporto del Dutch Safety Board c’è scritto chiaramente in più punti che “sono stati ritrovati tra i rottami e nei corpi di tre membri dell’equipaggio frammenti di forma cubica e a farfalla”. Di quelli insomma con cui sono caricati i missili Buk tipo 9M38M1 che, dice la stessa società che li produce – la stessa Almaz-Anteya che ha condotto lo studio – sono in dotazione alle forze armate russe. Gli olandesi pubblicano pure le foto dei frammenti a farfalla.
Ma la condotta dei russi è persino più disarmante.
Ragionando sui tipi e sottotipi di Buk che potrebbero aver abbattuto l’MH17, su tipo dei frammenti e forma dei buchi, danno proprio per assodato che si sia trattato di un Buk. Sconfessando così in un colpo solo tutta la narrativa dei media russi da un anno a questa parte, che per dare la colpa agli ucraini e agli americani, aveva tirato in ballo la Cia e missili aria-aria lanciati da caccia ucraini (prima un SU-25, poi un Mig-29), pur di non nominare nemmeno di striscio il Buk. Ci siamo dimenticati la “foto satellitare” di Pervy Kanal del caccia mentre spara il missile in coda al Boeing, smascherata nel giro di un paio d’ore dalla rete?
Il fatto è che ora non c’è alcun dubbio che si sia trattato di un Buk, partito da terra, che ha incrociato il Boeing in rotta di crociera ed è esploso alla sinistra del cockpit, senza impattare. Esattamente le condizioni simulate dagli olandesi e replicate dal vivo dai russi. Altre domande?
@daniloeliatweet
Il team di investigatori ha diffuso il rapporto di oltre un anno di indagini sui resti del Boeing Malaysia abbattuto sui cieli dell’Ucraina nel 2014. La risposta russa, nel goffo tentativo di confutarlo, smentisce tutte le precedenti ricostruzioni e finisce per confermarlo.
Gli investigatori del Dutch Safety Board hanno detto quello che tutti sapevano già da un anno. Il volo Malaysia MH17 è stato abbattuto da un missile russo terra-aria, tipo Buk. Lo sapevano anche i russi che, nel tentativo di allontanare il più possibile gli sguardi dal sistema antiaereo mobile, avevano finora rimescolato le carte con una serie di ricostruzioni che vanno dall’incredibile al visto-nei-film-di-James-Bond.