Oltre a scappare da guerre, povertà, abusi e violenze del proprio paese, i migranti si trovano costretti spesso a pagare ingenti somme e ad essere maltrattati da criminali senza scrupoli. E l’Italia, paese di reclutamento di autisti per trasporto illegale di migranti e di veicoli a disposizione per i trafficanti, non può chiamarsi fuori: da recenti investigazioni alcuni dei criminali arrestati risultano proprietari di 80 o addirittura 90 auto a testa.
Tutto questo accade anche in mancanza di corridoi umanitari che rendano più sicuro il lungo viaggio dei migranti verso l’Europa e mettano fine a questo mercato vergognoso di essere umani.
L’indagine sul traffico di migranti
Secondo i dati raccolti da Europol e Eurojust tra il 2014 e il 2016 la rete criminale è stata in grado di trasportare migliaia di profughi, seguendo la rotta balcanica, raggiungendo l’Ungheria e l’Italia prima di riuscire a raggiungere l’Austria, la Germania e la Francia.
In una vasta operazione, conclusasi poche ore fa con il supporto di Europol e Eurojust, sono state arrestate sedici persone sospette in possesso di ingenti somme di denaro.
L’operazione ha visto coinvolto soprattutto il nostro paese, utilizzato spesso come base per reclutare autisti e trovare loro veicoli per il trasporto di migranti. Operazione che ha preso l’avvio da un’indagine portata avanti dalle autorità di polizia dopo l’arresto di un italiano alla guida di un veicolo con numerosi migranti in Ungheria, a cui seguirono altri casi simili in Austria e in Germania. Mentre i trafficanti coinvolti nella rete criminale in generale hanno origini siriane, tunisine , libanesi, algerine , egiziane.
Per il trasporto i migranti erano stati costretti a pagare intorno ai 500 euro, creando così oltre allo sfruttamento di uomini e donne disperati, un gran guadagno in nero per i trafficanti.
Il lungo viaggio verso l’Europa dei bambini (spesso non accompagnati)
A rischio di abusi e sfruttamento sono anche i minori che affrontano lunghi viaggi verso l’Europa. Solo nel 2015 i bambini rappresentavano il 30% dei migranti sbarcati in Europa, stima Save the Children in un appello in cui si chiede di porre come priorità dell’Agenda europea sulla migrazione la protezione dei minori.
In Italia sono arrivati 15.300 bambini soli nei primi otto mesi del 2016, ricorda la Ong. Quest’anno 3.100 persone hanno perso la vita e di queste almeno 137 bambini, stando ai dati raccolti fino allo scorso giugno.
«Qualunque sia la ragione che li costringe ad abbandonare le proprie case, tutti i bambini migranti hanno il diritto di sentirsi al sicuro, di essere protetti dagli innumerevoli rischi che incontrano nel corso del loro viaggio, tra cui violenze, abusi e sfruttamento, e di continuare a ricevere istruzione e opportunità per il loro futuro. Eppure, l’Unione Europea e gli Stati Membri stanno continuando a rendersi autori di violazioni dei diritti dei minori migranti, attraverso leggi e decisioni che sembrano anteporre il controllo delle frontiere al superiore interesse dei bambini. Ora più che mai è urgente e necessario che l’UE attui una politica e una strategia comune che garantisca un’ effettiva protezione degli individui più vulnerabili, che sono i bambini e soprattutto quelli non accompagnati» ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
L’Organizzazione ha annunciato durante una tavola rotonda a Roma l’avvio di un’operazione di ricerca e salvataggio nel mare Mediterraneo Centrale con una nave “VOS HESTIA” che può soccorrere e accogliere trecento persone per volta. Interessante è anche il suggerimento che la Ong pone all’Unione Europea: le ambasciate potrebbero concedere visti umanitari almeno ai gruppi più vulnerabili e anche l’attivazione del meccanismo di ammissione umanitaria per gli sfollati interni che non godendo dello status di rifugiati non possono inoltrare la richiesta di reinsediamento.
Oltre a scappare da guerre, povertà, abusi e violenze del proprio paese, i migranti si trovano costretti spesso a pagare ingenti somme e ad essere maltrattati da criminali senza scrupoli. E l’Italia, paese di reclutamento di autisti per trasporto illegale di migranti e di veicoli a disposizione per i trafficanti, non può chiamarsi fuori: da recenti investigazioni alcuni dei criminali arrestati risultano proprietari di 80 o addirittura 90 auto a testa.
Tutto questo accade anche in mancanza di corridoi umanitari che rendano più sicuro il lungo viaggio dei migranti verso l’Europa e mettano fine a questo mercato vergognoso di essere umani.